San Siro revolution: work in progress

San Siro come il Santiago Bernabeu e il Camp Nou. E’ questa l’ultima trovata dei gestori dell’impianto. Nonostante la nostra dimora fosse stata a dovere sistemata in vista del derby del mondo, in breve tempo, si sono presentati i soliti problemi. In sintesi, a causa di incontri tra loro troppo ravvicinati, il terreno era nuovamente da rizollare. Peccato che, per via della lunga estate caldissima, l’erba di Milano non fosse pronta.

Urgeva però una soluzione. E, facendo di necessità virtù, la soluzione è stata trovata. Il Consorzio San Siro 2000, per 150 mila euro, ha infatti esportato l’erba di Bordeaux. Il massimo a cui si potesse aspirare. Il clima della città celebre per i pregiatissimi vini, più mite rispetto a quello presente nelle altre città europee, ha favorito il trasporto dei rotoli. Da martedì, i lavori hanno avuto ufficialmente inizio. Dal momento che il nostro terreno è stato riscaldato di 14 gradi, non vi sono problemi relativi all’innesto di radici.

Il nuovo manto erboso, che si spera possa durare fino agli inizi di marzo, presenta un tipo di foglia molto sottile. Il che impedisce l’accumulo di brina e umidità. Di conseguenza, venendo limitato il rischio di cadute, si garantisce ai giocatori maggiore sicurezza. Che dire… per riorganizzare il tempio del grande calcio, è stato scelto il top del rivestimento.

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