Sono passati pochi g
La dimostrazione è arrivata proprio sul terreno del Sant’Elia: si parte con Boateng dietro a Ibra e Robinho, si segnano due gol e dopo 74 minuti si cambia il brasiliano con Pato, che, tra l’altro, fa in tempo a sbagliare il 3-0. Squadra troppo cinica? Può darsi, ma resta difficile affermare allo stesso tempo che manchi la qualità. Se è vero, infatti, che il vantaggio è arrivato con un’autorete e che nel primo tempo i sardi si sono resi fin troppo pericoloso, è altrettanto evidente che il raddoppio di Ibrahimovic è stato frutto del suo genio e della sua caparbietà sotto porta: insomma, un’invenzione, l’ennesima. E poi c’è un’altra conferma per Nocerino, sempre più inamovibile e sempre più ad un passo dallo stabilire un nuovo record stagionale di centri, dopo aver raggiunto la quota 6 sabato scorso contro il Siena. Bene anche il ritorno di Abbiati tra i pali (si veda la risposta nel primo tempo ad un tentativo da fuori di Ekdal).
Ma non tutto è oro quello che luccica. Dietro Bonera e Taiwo si sono concessi alcuni errori di troppo, magari frutto della discontinuità di impiego. Ma se non si sfruttano le occasioni quando l’allenatore te le concede è difficile poi andare davanti ai taccuini a dire di non rientrare nei piani del Mister.
Dalla parte di questo Milan, ad ogni modo, parlano i numeri. Archiviata la sconfitta del 2 ottobre a Torino contro la Juventus, non ha mai più perso. Non solo. Ha lasciato per strada solo 4 punti (a Firenze e a Bologna) sui 33 disponibili nelle successive 11 partite, vincendone 9, segnando 30 gol e subendone 8. Statistiche che vedono i rossoneri primi per attacco e difesa. La differenza con la Juve, per ora, è tutta nello scontro diretto: 3 punti persi in una partita mai giocata. Ma ci sarà un ritorno, a San Siro. Appuntamento il 26 febbraio.
This post was last modified on 21 Dicembre 2011 - 11:05