La drammaticamente vuota prestazione del Papero di domenica, infatti, aveva lasciato non poco malumore e amaro in bocca: tanti punti interrogativi sulle sue motivazioni, sulla sua reale empatia con il resto della squadra, commenti sempre più increduli e lontani da una soluzione. Eppure, ancora una volta, la società ha sorpreso tutti e ha scelto di far quadrato intorno al suo campione: Pato era, è e resterà una pedina fondamentale del nostro scacchiere: “Nonostante il momento di appannamento segna un goal ogni due partite, sono certo che a fine stagione nel complesso sarà il Pato di sempre”. Che arrivi Tevez, che arrivi Maxi Lopez la sostanza dunque non cambia.
Facendo una panoramica di quest’ultimo periodo vediamo come lo stesso, analogo discorso possa esser fatto per Robinho, l’altro campione appannato e incapace di costruire un sereno rapporto col goal. Nonostante il grave momento di difficoltà vissuto dai due brasiliani la fiducia della società appare però intatta: sarebbe quantomeno avventato, infatti, arichiviare in modo rapido, sull’onda di una sensazione negativa o di qualche prestazione deludente due attaccanti di questo calibro. E Galliani, Tevez o non Tevez, lo sa bene.
This post was last modified on 14 Dicembre 2011 - 11:20