Due mezz’ale e un incontrista. Nella logica di una squadra forte come il Milan che deve andare, più o meno in scioltezza, a vincere a Bologna ci può stare. Visto però che l‘incontrista in questione si chiama Mark Van Bommel, ha sulle spalle la bellezza di 35 primavere, e da inizio stagione sta rendendo al di sotto delle aspettative, visto anche che Clarence Seedorf più che un’ala è un trequartista e a difendere, per usare un eufemismo, non è proprio un Professore (come ben si nota su quel colpo di braccio non ravvisato da Rocchi, ndr) il centrocampo schierato da Allegri è sembrato fin da subito un azzardo.
Sensazione che, cammin facendo, è diventata una realtà. Van Bommel, quello che più di tutti avrebbe dovuto fare filtro, si è fatto scavalcare troppo spesso e con troppa facilità.A sinistra Nocerino sarebbe servito come il pane. Vero che Seedorf con il suo gol da manuale ha evitato al Milan la sconfitta, ma con il Noce in campo, c’è da scommetterci, i rossoneri non avrebbero preso così tante imbucate. A rimanere a galla è stato invece Alberto Aquilani, il romano, autore di una prova più che dignitosa, ha provato a fare il Gattuso, o Nocerino se vogliamo essere moderni, della situazione. Certo che nelle corde dell’ex Juve non scorre propriamente una vena da incontrista. Quantomeno però tanta buona volontà, un accenno di pressing, e una presenza costante, anche se non lucidissima davanti.
In questa compagnia di mal trà insema (male assortiti, come dicono a Milano) Allegri butta dentro anche Urby Emanuelson, per la serie “un nome una garanzia”. Schierato in quello che dovrebbe essere il suo ruolo ideale l’olandese, in poco più di 20 minuti, ha dato nuovamente prova di non essere da Milan. Insomma, non sarà la panacea di tutti i mali, ma vista la situazione, speriamo che Noce sia presto disponibile!