Una bocciatura netta, mai così palese e capace di mettere d’accordo davvero tutti. La partita di Taye Taiwo a Minsk, contro il Bate Borisov può essere riassunta con queste poche, secche parole. Mai come in questa occasione, infatti, il terzino sinistro nigeriano si è dimostrato totalmente inadeguato e non all’altezza di un palcoscenico stellare qual è la Champions League.
Non dimentichiamoci, inoltre, che di fronte al nostro Diavolo non c’era il Barcellona o un qualsiasi squadrone blasonato, ma una modesta compagine che della velocità e del gioco di rimessa le sue uniche carte vincenti. E dire che il primo tempo non era stato dei peggiori. È stata la seconda parte di gara a far emergere le enormi e purtroppo consuete pecche del nigeriano: poca attenzione e predisposizione alla fase difensiva, troppo fragile nell’anticipo e nell’uno contro uno. Taiwo, infatti, appare in molte fasi di gioco un elemento troppo facile da saltare e i suoi compagni di reparto, in particolar modo i centrali di difesa, si trovano sempre in situazioni d’emergenza.
Quante volte, nel corso delle partite da lui giocate da titolare abbiamo visto Thiago Silva rincorrere avversari in una zona di competenza non sua? Troppe, troppe davvero. A un’evidente debolezza in fase difensiva aggiungiamo inoltre uno scarso fiuto nel decidere il modo in cui gestire palloni importanti. I suoi errori nello scegliere di calciare in porta invece di giocare la palla, soprattutto nei minuti finali, sono qui pronti a dimostrarcelo. Cosa manca a Taiwo per diventare un uomo davvero da Milan? Esperienza, cattiveria agonistica, maturità calcistica? Forse tutte e tre le cose. Certo, le opportunità concessegli di Max Allegri iniziano ad essere tante e le voci di mercato intorno ad una sua possibile sostituzione si accavallano di giorno in giorno.
Non sappiamo ancora quali scelte verranno operate dalla società, però un dato appare certo: per evitare una sostituzione che ora come ora appare inevitabile serve un cambio di rotta. E serve subito.