Rino, il combattente: l’inizio

Non sta vivendo un bel momento. Anzi, probabilmente è il periodo più difficile della sua vita. Ivan Gennaro Gattuso sta combattendo contro un male oscuro, che gli nega la vista da un occhio. Ma oggi vogliamo ricordarlo nella sua veste di intrepido combattente al suo primo anno al Milan.

Gattuso giunge nel 1999, all’età di 21 anni, dopo aver militato due stagioni al Perugia, città in cui è diventato giocatore professionista, una stagione ai Rangers, che ricorda tutt’oggi con grande affetto, e un anno alla Salernitana.

Lo porta al Milan un suggerimento di Ruben Buriani, ex rossonero e team manager della squadra campana. Esordio il 15 settembre, in Europa: Chelsea – Milan 0-0. Passano poche settimane e Gattuso si inserisce perfettamente nel modulo di Zaccheroni e si guadagna il posto da titolare.

Poi arriva il 12 febbraio 2000, una data che Gattuso imprime nella memoria. A Bologna si gioca una partita tesissima e di grande intensità. Sul 2-2, a pochi minuti dal termine, Rino si butta su uno spiovente in mezzo all’area affollata. Colpisce con un potente piatto destro, Pagliuca non può nulla, e la palla si insacca nell’angolino. È il migliore dei primi gol: al volo, allo scadere e decisivo.

Un aneddoto racconta che pochi giorni prima Zaccheroni gli aveva suggerito di usare più il piatto e meno il collo, nel toccare il pallone. Detto fatto, e gol! Altra cartolina dalla sua prima annata, il muso duro con cui affrontò Ronaldo nel suo primo derby del 24 ottobre 1999. Il fortissimo legame che lo lega ai tutti i tifosi rossoneri nasce lì. La prima stagione di Gattuso si è conclusa con 28 presenze ed un numero imprecisato di palloni recuperati. A fine stagione è già protagonista dei cori della Sud.

Indomito, aggressivo, in trance agonistica permanente, lottatore indefesso, polmoni infaticabili, incapace di arrendersi. E siamo sicuri che nemmeno in questo periodo così difficile Rino abbia pensato un attimo ad arrendersi. E gli rinnoviamo l’augurio di una rapida guarigione. Perché tutti , tifosi rossoneri o meno, lo vogliamo rivedere su un campo da calcio, il suo naturale habitat dove dare battaglia.

Gestione cookie