Poi, beh, c’è lui. Inutile nascondere che l’apporto di Zlatan Ibrahimovic ha un’importanza che va oltre tutto, che supera ogni problema, che mette d’accordo tutti, cosa utopistica nel calcio. Potenza, piede, polmoni, possenza: quattro “P” per il vero “Padrone” di un Milan che se molto può e se tanto convince è perché può contare sul giocatore che, oggi come oggi, è in grado più di tutti gli altri di decidere una partita. Assist da urlo, recuperi impensabili, qualche solita occhiataccia ai compagni che, da bravi scolari, si scusano in tutta fretta. Ibra è così, prendere o lasciare.
Come da prendere o lasciare e senza dubbio Robinho: tanto sprecone, quanto infaticabile corridore alla stregua di un “medianone ” alla Gattuso o, giusto per attualizzare il discorso, alla Nocerino. Ultima nota, permettetemi: il ritorno dell’immortale, dell’unico e insostituibile Pippo Inzaghi. Insostituibile nei nostri cuori di tifosi amanti dell’amarcord, insostituibile nel suo atteggiamento da campione vero: all’esclusione dalla lista Champions e alle incredibili voci di mercato che lo vorrebbero a gennaio al Parma o all’Udinese, il signore del calcio italiano ha risposto, come al solito, con una professionalità fuori dal comune. Ecco perché Pippo Inzaghi è… Pippo Inzaghi!
This post was last modified on 6 Novembre 2011 - 19:53