La seconda tranche stagionale si concluderà, per i rossoneri, con la gara interna contro il Catania. Gli etnei sono una compagine ostica. I nostri avversari presentano infatti un gioco che, sebbene non sia esteticamente piacevole, è tatticamente perfetto. Per aggiudicarsi i tre punti, servirà quindi una grande prestazione. Guidati da Vincenzo Montella, gli isolani sono soliti schierarsi con un intelligente e ben organizzato 5-3-2. I tre centrali difensivi verranno supportati da due terzini che, al fine di evitare ribaltamenti di fronte e di coprire meglio la trequarti, rimarranno bloccati. Agiranno a centrocampo tre interni in grado di abbinare qualità e quantità. Questi avranno il compito di aggredirci nella zona nevralgica del terreno di gioco e di impedire a Seedorf di imbastire azioni. In sintesi, Montella, giustamente, schiererà otto uomini dietro la linea del pallone.
Cercheranno di farci sbottonare, per poi colpirci con fulminanti ripartenze, guidate dalle loro due punte e accompagnate da un centrocampista. Chi siano gli attaccanti siculi, non si sa ancora. E’ però possibile affermare che i due frombolieri del Catania saranno sicuramente compatibili tra di loro. In sintesi, dovremo faticare. Sarà quindi d’obbligo mettere da parte la superficialità che ci ha contraddistinti nelle gare contro la Roma e il Bate Borisov. Servirà concretezza. I nostri due interditori, Van Bommel e Ambrosini, saranno chiamati a vincere la battaglia in mezzo al campo, mentre gli esterni avranno il compito di privilegiare la fase difensiva.
Aquilani, schierato, si spera, come trequartista, sarà costretto al doppio lavoro: inserirsi, per dare imprevedibilità alla manovra, e ripiegare, per aiutare i centrocampisti. Il tutto per fare in modo che Seedorf, tatticamente intelligente, ma non incline al contrasto e al macinare kilometri, non venga soffocato e, una volta recuperata la sfera, riesca immediatamente a verticalizzare per Ibra. Gli inserimenti di Aqui e Binho faranno il resto, dal momento che i tre centrali del Catania non sono nuovi ad errori tattici.
Riassumendo, importante sarà non cadere nella loro trappola, cercando di rimanere il più bilanciati possibile. La squadra dovrà rimanere corta, specie tra difesa e centrocampo, e, una volta in possesso della palla, bisognerà lanciare per Ibrahimovic. Il mostro di Malmoe, a nessuno secondo nel fare salire la squadra, accompagnato da seconda punta e trequartista, saprà certamente che fare.