Le anticipazioni sulla prossima autobiografia di Zlatan Ibrahimovic continuano ad uscire e a strappare titoloni in prima pagina. Dopo le rivelazioni non molto simpatiche sull’ex tecnico Guardiola e sulla convinvenza a Barcellona, ecco adesso la vera storia sull’espulsione che lo svedese si prese a Firenze per insulti al guardalinee, proprio nel momento più importante della stagione e appena rientrato dalla squalifica per il pugno in Milan-Bari.
Domenica 10 aprile, il posticipo della 32^ giornata dice Fiorentina-Milan. Il Milan non può permettersi passi falsi, anche perchè, dopo la squalifica di tre giornate, torna in campo dal primo minuto Zlatan Ibrahimovic. Dopo le polemiche per il pugno rifilato a Rossi in Milan-Bari, tutti i riflettori sono puntati su di lui, e Ibra lui non delude le attese: prima entra decisivamente in entrambi i gol rossoneri per il 2-1 finale, poi a 3′ dalla fine si fa esplellere per insulti al guardalinee. Polemichie a dismisura, con lo svedese cha a fine partita si presenterà in sala stampa dichiarando: “Ero arrabbiato con me stesso perchè avevo perso il pallone, ho detto delle frasi in italiano e in slavo ma non erano rivolte al guardialinee”. Parole mirate per una riduzione della squalifica che, successivamente, passerà da tre a due giornate.
Lunedì 7 novembre, ecco il colpo di scena. Ibra nella sua autobiografia scrive che “Il club mi chiese di dire una bugia”. Ecco la firma del volpone Adriano Galliani che in quella circostanza, visto lo scudetto che incombeva, mandò lo svedese in sala stampa a fare la bella figurina. Ma il calcio del giorno d’oggi, purtroppo, è anche questo. E la rissa con Onyewu in allenamento? Ibra è senza freni e mezze misure: “In quella rissa con Onyewu mi sono rotto una costola ma non abbiamo detto niente. Ci siamo quasi ammazzati”. Forse esagera la penna di Ibra, ma un lottatore come lui è così: prendere o lasciare.