Match indirizzato anche da una decisione dubbia dell’arbitro austriaco Schorgenhofer, che concedendo un rigore solare ai catalani dopo 22′, espelle Cisovsky, che per la verità tanto ultimo uomo forse non era. Inutile dire che la già evidente superiorità blaugrana diventa ancor più macroscopica e la partita perde totalmente di significato, se mai ne avesse avuto uno. Milan e Barcellona si qualificano di fatto agli ottavi con due partite d’anticipo, ma il piccolo vantaggio acquisito col punticino del Camp Nou è stato lasciato a Minsk con tanto dispiacere.
Il 23 novembre a San Siro infatti, non avremo a disposizione due risultati su tre, ma avremo la necessità di vincere per presentarci poi in Repubblica Ceca a dicembre per conquistare i tre punti e chiudere in testa il girone. L’asticella dell’ostacolo da saltare si è indubbiamente alzata, ma questo deve esser un stimolo in più per tutto l’ambiente. In fin dei conti sarebbe comunque stato impossibile giocare per il pareggio contro una squadra come quella di Guardiola. Servirà certamente una determinazione e una convinzione che abbiamo visto solo a fasi alterne in questa stagione, ma che contro il Barcellona dovranno essere una costante per tutti i novanta minuti.
I nostri avversari non potranno disporre di Dani Alves, squalificato per un turno dopo l’ammonizione di ieri, ma hanno ritrovato Sanchez, un pericolo in più per una difesa, la nostra, che ancora non ha la solidità tra le sue virtù. Dimostrare è il verbo da tenere come riferimento. Dimostrare di essere migliori dei campioni in carica, dimostrare di esser tornati l’EuroMilan. Il Barca va, è vero, ma noi non vogliamo, per nessun motivo, lasciarlo andare…
This post was last modified on 2 Novembre 2011 - 15:56