Una conferenza iniziata con il ricordo di Simoncelli, con una maglietta esposta davanti ai microfoni: “Era giovane ed amava la vita – ha spiegato Gattuso –, era sempre disponibile con gli altri. Da ieri mattina tutta l’Italia lo piange in modo incredibile”. Poi la parola è passata a Tavana che ha spiegato nel dettaglio il problema di Rino: “Vede dieci decimi, non ha problemi di vista. Quello che abbiamo fatto è cercare opinioni di specialisti in Italia e all’estero che potessero aiutarci. Bisogna aspettare da due ai sei mesi. Al momento è stata impostata una terapia per ridurre i sintomi che gli fanno vedere doppio dal lato sinistro. Ha un nervo che fa muovere un muscolo, non ha un problema all’occhio”.
Un problema vero, forse mal compreso e di complicata risoluzione. Sottovalutato. Così Gattuso: “Se siamo qua è perché ne ho lette di tutti i colori. Forse è stata anche colpa mia. Mi sono chiuso a riccio perché non accettavo una situazione così. Eravate preoccupati perché potevo dire che smettevo con il calcio. Ce ne vuole per abbattermi, l’importante è non mollare. In questo momento non sto pensando al calcio ma al quotidiano: è brutto non riuscire a guidare perché vedo doppio. La forza me la dà il fatto che riesco a lavorare a livello fisico con tranquillità. La cosa più importante è tornare a essere una persona normale nel quotidiano. La società mi sta vicina. La prima cosa cui penso sono i figli”.
Infortunio dovuto allo scontro con Nesta? “Tavana mi aveva sconsigliato di giocare. Sono sceso in campo a tutti i costi ma già vedevo doppio. Sandro non l’ho visto proprio. Quattro giorni prima si era già manifestato qualcosa. Quei venti minuti della Lazio sembravo ubriaco, sono stati bruttissimi: vedevo Ibra in quattro posizioni diverse. Per sdrammatizzare la squadra mi prende in giro. I primi venti giorni l’occhio era storto. cassano e Ibra facevano i versi. E’ stato importante che sdrammatizzassero la situazione. vedere il duro della situazione con gli occhi storti fa un po’ ridere. Ho dato a Cassano il modo per farlo divertire”.
Ma Gattuso tornerà, è una promessa: “A livello fisico riesco a fare tutto. In partita, non vedendo i compagni e la palla, rischio di far male a me e a loro. Faccio carichi di lavoro pesante, ma col pallone. E’ da 45 giorni che è venuto fuori questo problema. Vedi le persone in tre posizioni diverse… Tra quattro mesi ci sarà l’intervento per mettermi a posto i gradi dell’occhio. C’è stato un momento in cui non pensavo al calcio. Pensavo al peggio. Al calcio ci ho pensato quando le cose più gravi sono cominciate a scomparire. Dopo tanti anni ho un rapporto bellissimo con tutti, se sono coinvolto nel progetto ho entusiasmo. Mi ritengo molto fortunato di far parte di questa famiglia. Io ho avuto la fortuna di essere Gattuso, ci sono persone che non hanno neanche i soldi per fare una visita. C’è gente che sta a letto per mesi e mesi per lo stesso problema, io faccio una vita normale”.
This post was last modified on 24 Ottobre 2011 - 15:33