D’altronde tanto ha fatto chiacchierare il suo addio, un saluto emozionato e composto, sentito ma garbato, senza dubbio inevitabile a fronte di un’offerta, quella della Vecchia Signora, difficilmente rinunciabile. Ed eccolo ora a Torino, allo Juventus Stadium, disegnare traiettorie eccezionali, servire con la consueta maestria le ali del 4-2-4 bianconero, tentare il tiro da fuori come al Milan non succedeva da tempo. Forse proprio da quel 2 ottobre 2010, uno dei pochi acuti del genietto di Brescia in un anno memorabile per la società di via Turati.
Scelta giusta o meno (quella di darlo via) non ci è dato saperlo: ognuno ha le sue idee, le sue teorie ed è più che giusto che sia così. Certo, averlo contro questa sera, nella prima gara ufficiale, avrà il suo effetto. Cercare di ingabbiarlo, di intrappolarlo, è il diktat “allegro”: troppo pericolosi quei lanci, soprattutto per una difesa che ha dimostrato più di una lacuna in questo mese di calcio giocato. Che sia con Van Bommel, con Nocerino o con il rientrante Boateng poco importa: Andrea, tanto ti abbiamo amato, ma ora vai… fermato!
This post was last modified on 1 Ottobre 2011 - 01:30