Nelle passate stagioni, la fobia di rimanere senza guide spirituali a Milanello e in partita, ha spaventato i tifosi milanisti. La tradizione impone una levatura umana che deve necessariamente perfezionarsi assieme alle capacità fisiche. Con aspettative così significative, non è semplice per nessuno lavorare con l’obiettivo di raggiungere tali traguardi. I critici non aspettano altro che poter additare come “oggetto misterioso”, definizione trendy del nuovo decennio, un nuovo arrivato che si renda protagonista anche solo di una prova insufficiente. Non esistono attenuanti. Proprio Aquilani e Nocerino nelle loro prime gare rossonere, hanno dovuto sentirsi dire immediatamente che non sono da Milan e che il fatto che giochino in Nazionale non li rende poi tanto speciali.
Alt. Ma il Diavolo non aveva bisogno di ringiovanire la mediana? Benissimo. Attingere dagli Azzurri di Prandelli pareva brutto? A Carnago l’italianità ha un significato. Improvvisamente dopo qualche partita di ambientamento e una migliore condizione generale della squadra, (quasi) tutti concordano sul fatto che le scelte di Via Turati siano state felici. Anche ieri sera Noce e Aqui hanno offerto una prova positiva in entrambe le fasi di gioco, San Siro si sta abituando a loro e loro stanno abituandosi a San Siro. I due, in collaborazione col Generale Van Bommel hanno dato l’equilibrio in mezzo al campo tanto caro a Mister Allegri.
Diventare indispensabili all’interno del gruppo è un proposito futuro, forse, e caricarli sin da oggi di questa responsabilità sarebbe un errore. Studiare accanto ai Professori della materia, di certo però, darà loro una mano e chissà magari anche l’ispirazione.
This post was last modified on 20 Ottobre 2011 - 16:38