“Ibra guerriero, Boateng show ed Abate…”

Prosegue l’appuntamento di SM con il milanista dei milanisti, il cronista tra i cronisti, Tiziano Crudeli! Potete inviare le vostre domande a Tiziano alla nostra mail q.e.i.m@live.it.

Tiziano, mi ha fatta aspettare questa volta. Sedotta e abbandonata! La recente vittoria in Champions League è riuscita a rasserenarla un pochino?
Mi scusi signorina. Non sono abituato a fare aspettare le donne! Si, sono tornato a respirare. Queste sono le prestazioni che mi aspetto di vedere in ogni partita. E queste sono le vittorie capaci di risollevare una squadra che ha qualche problema di partenza.

Pare che Ibra abbia abbandonato i mal di pancia e che abbia reagito nel migliore dei modi alle polemiche che si sono scatenate nei giorni scorsi…
Io ero sicuro che avrebbe offerto una prestazione eccellente. Zlatan odia le chiacchiere, odia i fraintendimenti e soprattuto odia che gli vengano attribuite parole che non ha mai pronunciato. Dopo tutte le accuse che gli sono state mosse non poteva che reagire cosi e mettere semplicemente a tacere tutti quei pettegolezzi che scavano per trovare il marcio dove di per sè non esiste. Mi è piaciuto tantissimo contro il Palermo e mi è piaciuto ancor di più contro i Bielorussi. In più, a messo a tacere anche tutti quei discorsi ormai squallidi e superficiali su come non sia capace di gestire le emozioni in Champions e su come si sia sempre dimostrato spento e poco decisivo in Europa. L’ altra sera a San Siro io ho visto un guerriero del pallone. Al posto giusto nel momento giusto, senza sfasare la formazione disorientando i compagni, ho visto quello che speravo di vedere: poche chiacchiere e tante azioni.

Ha ricordato a tutti cosa può fare, senza dubbio. Parliamo di Abate. Un altra splendida partita per lui. L’ ho osservato attentamente. Reattivo, sveglio, veloce, attento, perfettamente inserito nel gioco e suo agio con quel pallone come non ricordo di averlo mai visto. E’ sbocciato. Pensa che sia semplicemente riuscito ad emergere perchè gli sono stati concessi i giusti spazi e la giusta fiducia o si è reso conto di aver un potenziale nascosto che aveva solo bisogno di esplodere?
Debbo darle ragione. Abate è piaciuto molto anche a me. Ha creato, ha difeso. Ora, non è Pirlo, ma ha preso fiducia in se stesso principalmente. Quel ragazzo è molto sensibile, mi creda a volte essere sbattuti in questo mondo non è semplice. Adesso però vedo un giocatore maturo, che si è guadagnato in tutto e per tutto il suo ruolo. Sicuro di se, dei suoi pregi ma anche (e questo non è meno importante) dei suoi limiti. Strafare nel calcio non è da campioni, è da scemi!! Devi maturare il pensiero che se non sei un fuoriclasse allora inutile tentare di farlo. D’ altronde se uno gioca in serie A, bene o male non dovrebbe fare proprio pena, si presume. Abate è il titpico esempio di ragazzo umile che ha capito di non poter chiedere a se stesso più di quello che effettivamente può fare ma ha saputo lavorare su se stesso e sviluppare al massimo le sue doti. Ha notato che non pretende mai di prendere la palla da metà campo, andare contro 3 avversari, affrontarli con giochetti vari e correre da solo verso la rete? Prende palle e la passa creando gioco, creando movimento. Sa a chi in quel momento può darla per cercare di creare spazi.

Di Prince invece cosa mi dice? Io lo considereri un fuoriclasse. Quel ragazzo ha positivamete stupito dalla prima volta che è sceso in campo. Pensa che anche lui, come tanti altri dovrebbe impegnarsi di più e giocare di più per la squadra? Voglio dire, è forte ed è stato importantissimo nella stagione precedente. Ma nella dichiarazione di Allegri: ” E’ stato importante per noi nella stagione passata, ma deve esserlo di più e lo sarà ancora di più se si metterà al servizio del gruppo”  ci si potrebbe leggere qualcosa di più. Forse un invito ad impegnarsi maggiormente.
Kevin è un ragazzo fantastico, ma particolare. Si, lui può permettersi anche i “capricci” del fuoriclasse. Certo è che la grande regola della vita vale anche nel calcio. ” Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile” . Prince è di fatto un giocatore anarchico, non è fatto per le regole del gruppo diciamo. Piace cosi tanto al pubblico perchè tenta sempre la giocata più difficile, anche avesse l’ alternativa più semplice lui non la sceglierebbe comunque. A Boateng piace il rischio, tenta il tutto per tutto. Con il Boa non ci si annoia e lo show è assicurato. Ha un carattere forte, ma sa stare al suo posto e sa quando ha il dovere di stare dentro le righe e lavorare per la squadra. Ritengo che questo Allegri l’abbia capito e la dimostrazione è stata che lo ha fatto entrare in campo per 79 minuti. 79 minuti durante i quali tutti i dubbi sono stati spazzati via. In campo io ho visto un campione dotato di qualità, forza e quel pizzico di rabbia e di rivendicazione che non guastano mai per uomini come lui e Ibra, per fare un esempio. Ha aiutato in fase difensiva e gli sono bastati due tiri in porta per far capire immediatamente con chi abbiamo a che fare. Si è adattato al lavoro collettivo e ha spiccato addirittura nell’ aiutare la difesa. Il che gli può fare solo onore. Prince si è mosso tutta la sera da destra a snistra presenziando in zone del campo dove è decisamente strano trovare un trequartista. Eppure è riuscito a coprire, a costruire e guarda caso, a segnare. Non è tipo da giocate banali. Infatti se ci ha fatto caso non lo vede quasi mai destreggiarsi con passaggini semplici tanto per svincolarsi. E’ di giocatori come questi che abbiamo bisogno. E’ con forti personalità che si costruisce un futuro importante a una squadra. Tutti i nostri leader non sono mai stati burattini in mezzo alla mischia ma veri e proprio guerrieri.

La ringrazio molto Tiziano! Considerando che il nostro abituale appuntamento è saltato, ci sentiamo dopo la partita di domani. Mi interessano i suoi commenti a caldo!
Intervista acccordata singorina!

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