Quando troviamo il vantaggio, tendiamo infatti a “giochicchiare” e siamo poco spietati in zona gol. Roma-Milan di ieri docet: dopo aver subito una rete irregolare, siamo passati dal possibile 4-1 al terrore degli ultimi minuti. E’ vero, Nesta si è fatto incredibilmente beffare da Lamela, unica macchia di una gara spettacolare, ma bastava che Ibra e Nocerino facessero poker per chiudere il discorso tre punti. Che Van Bommel e Ambrosini incontrassero problemi inerenti la condizione fisica era ancor più scontato. Bastavano dunque un centrale di livello pronto fin da subito ad interscambiarsi con Sandro e un altro incontrista, anche se le sfortune di nome Flamini e Gattuso erano francamente non preventivabili.
Se poi Abbiati, invece di alternare grandi interventi a papere clamorose, fosse più continuo, sarebbe il massimo. Aver portato via tre punti preziosi su un campo difficile e storicamente ostico come l’Olimpico giallorosso non deve assolutamente farci abbassare la guardia. Quattordici gol subiti in nove gare di Campionato e due espulsioni in 90′, tra cui il Conte, sono tutti segnali che devono far riflettere seppur in una domenica felice che ci vede (per ora) solitari dietro la Juve. In sintesi: l’euforia del momento non faccia adagiare nessuno sugli allori. Ergo, come recita un celebre libro di Sciascia, A ciascuno il suo.
This post was last modified on 19 Luglio 2012 - 12:14