Boateng corre come un forsennato, è vero, ma spesso senza una meta. Quando gli arriva il pallone tra i piedi, invece di optare per la soluzione più semplice, tende sempre a cercare la giocata ad effetto. In questo modo, gli può capitare di indovinare l’eurogol, come accaduto al “Trofeo Berlusconi”, o l’anticipo vincente e spettacolare, come in occasione del Superderby, o di Bologna-Milan e Milan-Napoli della scorsa stagione. Ma purtroppo, è molto più probabile che si imbottigli, terminando l’azione con un pugno di mosche.
Così non va, gli equilibri della squadra vengono prima di tutto. Il nostro Principe, a volte, si rivela un’arma a doppio taglio. Lo scorso anno abbiamo notato le sue incredibili doti atletiche, fomentate dalla novità del suo arrivo. Ma con il passare del tempo, si sono visti anche i suoi difetti, inizialmente passati in sordina. Già, perché il tempo compensa qualsiasi cosa.
Lavorando al fianco di grandi professionisti, non è detto che il Boa non possa crescere e colmare determinate lacune. Kevin deve assolutamente moderare i suoi istinti e cercare di adottare uno stile di gioco più semplice e utile alla causa rossonera. Insomma, è necessario che si adatti alle situazioni. Prima di assistere a quest’evoluzione, sia chiaro, ci vorrà del tempo. L’ambiente è certamente in grado di aiutarlo, tocca ora al giocatore diventare una certezza costante. Kevin, aiutati, che il ciel ti aiuta!
This post was last modified on 3 Ottobre 2011 - 19:18