Abbiati 6,5 – Ha il compito di perdere tempo su ogni rinvio, e lo fa bene. Sul gol, sicuramente, poteva fare meglio, uscendo sul cross rasoterra di Messi. Non si ricordano poi sue parate stratosferiche; sul gol di Villa è esente da colpe.
Abate 6,5 – La distrazione sul gol di Pedro pesa parecchio, sicuramente poteva chiudere prima su quella palla. Contiene alla grande sia Messi che Pedro sui loro tagli alle spalle del difensore, una crescita esagerata: il pressing su Puyol nell’area blaugrana al 85′ è l’emblema della sua partita.
Nesta 7,5 – Come con la Lazio, si vedono ancora difficoltà contro giocatori rapidi stile Messi e Pedro. Ma il romano è sontuoso in due-tre interventi in scivolata in area dove salva il Milan dalla debacle di Barçellona. Bentornato Alessandro!
Thiago Silva 7,5 – Un punto se l’è meritato al 92′, quando salta in area avversari più di tutti andando a mettere alle spalle di Valdes il gol dell’impresa. Proprio contro il club che da lungo lo corteccia, Thiagone insieme a Nesta regge benissimo per tutta la partita. In difficoltà all’inizio della ripresa, in cattedra nel finale: abbiamo fermato i marziani.
Zambrotta 6,5 – Dani Alves è una spina nel fianco per tutta la partita. Non spinge mai, lasciando la fascia al brasiliano che però non riesce mai a sfondare: tutti i crosso arrivano dalla trequarti. Non segue sul gol di Pedro l’uomo, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che la Pulce sarebbe arrivata su quella palla.
Nocerino 7 – Il calcio d’angolo al 92′ se lo guadagna lui, con la grinta, la cattiveria, la caparbietà dell’operario che da Palermo-Thun è passato a Barçellona-Milan da titolare. Avevamo dei dubbi su di lui, e ci ha smentito. Contiene bene i geni blaugrana, esce in pressing e si inserisce quando serve: buonissima la prima da titolare.
Van Bommel 7 – La partita avrebbe dovuto farcela vincere (o pareggiare) lui. E Mark mantiene la promessa, sempre presente là davanti alla difesa e mai irruento negli interventi come spesso gli accade. Da ex, sforna una prestazione super che consacra il Milan anche a livello europeo. – Dal 33′ st Aquilani sv
Seedorf 7,5 – Il professore. Primo tempo indescrivibile, senza paragoni, semplicemente infinito. Quando vuole giocare a calcio, il ruolo di mezzala è suo a prescindere. Aiuta Zambrotta dietro, regge la spinta di Dani Alves e non sfigura al fianco di Xavi e Iniesta. Allegri nella ripresa lo sposta sulla trequarti per sfruttare la sua qualità: qualità espressa all’ennesima potenza sul cross magico per il testone di Thiago nel recupero.
Boateng 7 – Mezz’ora di grande quantità, peccato per la schiena che lo vede a rischio anche per Napoli. – Dal 33′ pm Ambrosini 6,5 – Come il Boa, quantità e botte sono il suo pane quotidiano. Stavolta però è un po’ sulle gambe, l’età incomincia a farsi sentire.
Pato 7,5 – 22° secondo. Lancio di Abbiati, Pato recupera palla a centrocampo, vede il buco e ci si infila. Corre, corre e corre. Si trova da solo davanti a Victor Valdes e, fredda come la peggior doccia mai vista, gela il Camp Nou. Solo questo gol vale il biglietto, partita di grande sacrificio e grande corsa. E’ questo il papero che vogliamo, energia, potenza e precisione sotto porta. Semplicemente, Alexandre Pato.
Cassano 5,5 – Se bisogna trovare una nota negativa, Antonio ricopre questa parte. Mai nel gioco rossonero, sempre fuori tempo e fuori dagli schemi. Ma questa sera va bene tutto. – Dal 17 st Emanuelson 6,5 – Si piazza sulla sinistra e contiene Alves, buona la prova di un Urby che ci mette anche la sua firma in questa gara.
In corsivo il migliore.
Allegri 8 – Senza Ibrahimovic, senza Robinho, senza idee in fase offensiva, con una difesa che perdeva acqua da tutte la parti, con mille schemi per la testa, il tecnico campione d’Italia riesce a strappare un punto a Barçellona che vale oro. La rabbia con cui sgrida Nocerino su una rimessa da battere veloce per lanciare Pato in porta è l’emblema della voglia che aveva Allegri di provare a fare il colpaccio. In un anno ha cambiato l’identità di questa squadra, non il carattere. Il carattere del Diavolo non si cambia.