Dopo la vittoria di mercoledi sera in Champions league, contro i cechi del Viktoria Plzen, tutte le attenzioni in casa rossonera sono catalizzate sul big match di domenica sera contro la Juventus. Nonostante non sia ancora giorno di vigilia, Massimiliano Allegri ha rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni, che toccano sia temi di carattere generale, sia punti specifici di Juventus-Milan. Queste le parole rilasciate a La Repubblica e a Tuttosport, cominciando inevitabilmente dall’ex, ma indimenticato, Andrea Pirlo: “Pirlo? La verità l’ha detta Andrea: cercava altri stimoli. Quando stai per dieci anni nello stesso posto, hai bisogno di cambiare e lui lo sta dimostrando sul campo, fermo restando che già l’anno scorso lui era rientrato benissimo a Bologna, da mezz’ala, e poi praticamente ha perso la stagione per una serie din infortuni”.
Allegri prosegue l’intervista parlando dei titolari in attacco di domenica sera, Ibrahimovic e Cassano, e dell’importante ritorno di Prince Boateng: “Ibra? Non so quantificare so solo che sono felice di averlo ritrovato. Ha grande tecnica e fisicità. Nei primi sei mesi della scorsa stagione, prima delle assenze per squalifica, ha permesso al Milan di crescergli attorno, sotto forma di squadra. Cassano non era sovrappeso, ha migliorato la condizione fisica e mentalmente lavora bene. Dopo Bari ha trovato continuità di utilizzo e stimoli. Per me è importante, anche se è difficile spiegarlo a uno che mandi in panchina. Boateng è a posto pur se la condizione non è ottimale. Devo capire se metterlo in campo subito. Boateng è l’unica intuizione che mi riconosco. E’ un trequartista atipico, di diverso ha una grande forza e la capacità di aggiungersi indifferentemente all’attacco o al centrocampo. Ma se gli altri non mi avessero dato disponibilità al sacrificio, la mia intuizione non sarebbe servita a niente“.
Infine, l’attenzione si sposta nuovamente sulla sfida di domenica sera: “Per noi sarà una partita difficile, loro lavorano bene nella fase difensiva e offensiva, hanno parecchie soluzioni in attacco. Noi siamo affaticati perchè da un mese giocano sempre gli stessi. Servono lucidità mentale e ottima tecnica. Lo Stadio può essere un vantaggio per loro, spero solo che il campo sia bello. Con la panchina in mezzo alla gente accetto buone idee dalla tribuna…Però mi tengo San Siro con 70.000 persone”.