Eravamo rimasti all’ultimo, pardon, agli ultimi esempi di last minute firmati Adriano Galliani e Ariedo Braida, quello Zlatan Ibrahimovic e quel Robson da Souza Robinho che tanto ci hanno fatto gioire in un finale di mercato pazzo, maledetto, ma incredibilmente efficace, dati alla mano. Giorni incredibili, epici, con la corazzata rossonera che parte alla conquista di Barcellona e del pezzo da novanta, dell’unico uomo in grado, da solo, di cambiare il volto a una squadra. Citofonare Roberto Mancini, nel caso…
Ma era un altro Milan, signori, una squadra che rischiava tragicamente di chiudersi in se stessa, quasi di sparire, o comunque di partecipare al campionato 2010/2011 ricoprendo un ruolo di assoluta minoranza. E invece eccoci qui, Campioni e Supercampioni d’Italia, con un allenatore che sa il fatto suo e una rosa che, oggi come oggi, non ha nulla da invidiare a nessuno in Italia. Già, in Italia. Il discorso si amplierebbe se parlassimo d’Europa, ma rischieremmo di cadere in discorsi banali, triti e ritriti, consci che oggi la Catalogna dà circa 4-5 spanne a tutti. Tutti.
Ebbene, ci ritroviamo a questo finale di mercato a suo modo intenso, diverso da quello di dodici mesi fa, ma, forse, ugualmente efficace. Sì perché Antonio Nocerino, oltre ad essere il classico medianone da legna e dal tiro sporadico ma efficace, si è sempre rivelato un buon elemento “da Fantacalcio”, ovvero dal sempiterno 6.5-7 in pagella. Non sarà il sogno, non sarà Bale, Fabregas, Robben, Hamsik e chi più ne ha, più ne metta: è Antonio Nocerino e il mio consiglio, come sempre, è quello di fidarsi perché in questo corso “allegro” non si lavora mai a caso.