A questo punto credo sia ufficiale: la fortuna del mese di settembre ce la siamo giocata a Barcellona al minuto 93. Anche nella serata di ieri, la suerte ci assiste poco. Partiamo ordinati, il Mister sa che non possiamo permetterci di concedere 50 metri di campo per le ripartenze di Di Natale e soci, a maggior ragione dopo il match del San Paolo, infatti nella fase iniziale controlliamo il ritmo della gara, creiamo poco, ma rischiamo nulla. Poi arrivano gli episodi: l’infortunio del Papero e l’altro infortunio, quello di Abbiati, che concede di fatto al capitano friulano il gol del vantaggio. Combinazione questa, che avrebbero abbattuto qualsiasi bipede, ma non i ragazzi di Allegri.
Capitan Clarence, una volta di più, indica la rotta e scuote tutti, tifosi e compagni. Coglie un palo al 41′ su punizione e prima dell’ingresso in campo nel secondo tempo, parla fitto con Cassano…lo responsabilizza e lui risponde con una prova da protagonista, non brillantissima, ma con una continuità di presenza che non sempre ci ha saputo regalare. L’occasione da gol più solare è confezionata proprio da una combinazione Seedorf-Cassano, neutralizzata in uscita dal reattivo Handanovic. Poi i due continuano a cercarsi, ma si perdono in fraseggi al limite dell’aria di rigore, francamente poco produttivi. E’ proprio Fantantonio però che mette in azione El Shaarawy nell’azione che porta al meritato pareggio. Il Faraone ci mette poco più di 40 minuti per realizzare il suo primo gol nella sua nuova Casa e lo fa in una serata quantomeno non facile. Chapeau.
L’Udinese si abbassa notevolmente nella seconda parte della gara, ma il nostro forcing non è irresistibile. E’ comprensibile, rincorriamo partite troppo spesso in questo periodo e non abbiamo cambi a disposizione. La volontà di raggiungere il risultato non è un elemento sufficiente. Nel finale rischiamo addirittura di andare sotto, ma il palo e due parate di Christian mantengono la partita in parità.
Nel complesso il risultato più giusto, d’altra parte, non siamo ancora belli, non siamo ancora del tutto equilibrati, ma sopratutto non comandiamo le partite e non riusciamo a mettere in soggezione gli avversari.
Torniamo però a poter disporre della magia e delle vibrazioni che solo Pippo nostro ci può dare. E di questi tempi…