Barça: tiki-taka super, la “sinistra” meno

Gli extraterrestri. I marziani. Semplicemente, la squadra più forte del Mondo. Ma come si battono gli imbattibili? Il calcio lo conosciamo, non scopriamo oggi la sua imprevedibilità. Il Milan operaio di Allegri incontra al Cam Nou la squadra dei sogni del Barçellona di Guardiola. La debacle è dietro l’angolo, il Milan non è ne sul momento migliore ma la palla è rotonda. Ecco perchè vi sveliamo i punti di forza, ma anche il punto debole (o meno forte, come preferite), del Barçellona campione d’Europa.

Punto di forza: Pedro, Villa, Messi. Se abbiamo sbandato con Klose e Cissè, come li fermiamo questi qua? L’avete pensato, si. Effettivamente questi qua non si possono fermare, si possono limitare. Il cervello di questa macchina perfetta costruita da Guardiola sono due geni del calcio, Xavi e Iniesta. Il loro gioco passa dai piedi (ma soprattutto dalla testa) dei due spagnoli che stanno facendo la fortuna del calcio spagnolo. Senza dimenticare il nuovo Fabregas, a lungo obbiettivo rossonero, che comporrà la mediana blaugrana contro il Milan. Eppure tutti conoscono il loro gioco ma nessuno riesce a fermarli. Sulla base di questa frase nasce un concetto di calcio, puramente del Barçellona, chiamato tiki-taka. Il tiki-taka non è uno schema, un modulo o una tipologia di calcio: è l’essenza del calcio azulgrana, una filosofia basata su passaggi corti, movimenti a spostare la difesa avversaria senza mai buttare via un pallone, favorendo incursioni e invenzioni di centrocampisti dai piedi buoni. Un’utopia nel calcio moderno, un’utopia che li ha fatti salire sul tetto del Mondo.

Punto debole: Anche gli extratteresti hanno un punto debole. Perchè è impossibile essere imbattibili, non perdere mai, non andare mai in difficoltà. L’ago della bilancia della partita, indubbiamente, sarà a centrocampo. Van Bommel, uno che non guarda in faccia nessuno, avrà il compito di martellare i piedi buoni di Xavi e Iniesta, limitandoli al massimo. Ad Ambrosini il compito di aiutarlo, a Seedorf quello di mettere un po’ di qualità ai palloni rossoneri. Ma la bilancia potrebbe inclinarsi anche per un altro fattore. Prima Maxwell, poi Adriano e infine Abidal. La fascia sinistra del Barçellona non ha mai avuto grandi interpreti. L’ideale sarebbe che Pato, con la sua velocità, andasse a dar fastidio al terzino sinistro di competenza. Non chiediamo ad Abate di sacrificarsi, ha già i suoi problemi con Messi e Villa. Pato può essere così l’uomo delle inside al Barçellona, l’uomo che sposta gli equilibri, l’uomo della rinascita. C’mon Papero!

Uomo chiave: Xavi-Iniesta. Manco a dirlo, la regia della squadra è il punto centrale  da fermare. Sono due, ma è come se fossero una persona unica. Sarà dura, durissima, forse impossibile, ma noi ci crediamo. Perchè senza speranza abbiamo già perso. E noi oggi crediamo nell’impresa, crediamo nel cuore del Diavolo.

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