Il primo aprile del 1976 a Paramaribo nasce uno dei migliori centrocampisti in circolazione, Clarence Seedorf. Una bandiera, un innegabile esempio non solo di correttezza e di talento ma anche e soprattutto la dimostrazione che il ” calcio sano” può esistere e dovrebbe essere quotidianamente difeso.
Arrivato a Milanello accompagnato dalla comprensibile diffidenza per i trascorsi nerazzurri, Seedorf non ci mette molto ad entrare a pieno titolo nelle grazie dei tifosi si, ma ancor prima dell’ allora allenatore rossonero Carlo Ancelotti.
In breve tempo conquista la fiducia di quella che ad oggi resta la sua squadra per eccellenza. Diventa il punto fermo del progetto tecnico-tattico di Ancelotti.
Assieme a Pirlo e Gattuso forma il tris delle meraviglie. Anni di fuoco, in cui il centrocampo non poteva nemmeno volendo essere messo in discussione: organizzato e protetto da professori dotati di un raro attaccamento alla maglia e mossi prima di tutto da una reale e concreta voglia di combattere per la propria squadra fino al fischio finale.
Eletto miglior centrocampista della champion’ s 2006/2007 Clarence non si è fermato e nonostante tutti i fischiatissimi momenti di down, i pettegolezzi e gli scontri con la società ha deciso di restare e di continuare ad indossare la maglia che gli ha portato cosi tante soddisfazioni.
Ed è così che questo intensissimo percorso l’ ha portato ad essere ancora una volta parte fondamentale per la conquista di un altro trofeo, la Supercoppa 2011.
Ieri pomeriggio in campo abbiamo visto uno dei Seedorf più in forma degli ultimi tempi. Attivo, attento, riposato, semplicemente il professore del quale tutti andiamo fieri. Forse un pochino più spento nel primo tempo, si trasforma nel secondo trasformando il Milan stesso con divertenti dribbling, l’ assist a Ibra e un notevole possesso palla.