Titolare del Milan di Manchester, del Milan di Atene e del Milan di Yokohama. Campione d’Italia, d’Europa e del Mondo. Un pezzo di storia recente rossonera, uno spazio tra le pagine più belle e vincenti del Diavolo. Anche se, pensando a Dida, prendono il sopravvento i ricordi più deludenti e negativi rispetto ai momenti più belli. Prevalgono le emozioni più recenti, siamo fatti così. La scenata di Glasgow quando stramazzò al suolo dopo una “carezza” di un tifoso, la clamorosa e decisiva papera nel derby con quel gol preso sotto le gambe che ci fa venire ancor i brividi.
E come non dimenticare il pazzesco errore di Madrid. Perle davvero rare, che resteranno, a malincuore, nella nostra memoria. Magra consolazione. Episodi che, però, sono stati preceduti da annate eccezionali: dal 2003 al 2005 era Dida il miglior portiere in circolazione. Anche più di Buffon, senza discussione. Quel salvataggio a tempo scaduto contro l’Ajax aveva ben poco di normale, le parate contro il Chievo e contro il Palermo. I rigori di Manchester…
Ed è un peccato che la sua carriera calcistica non sia stata continua come rendimento. Quello che ha lasciato è stato senza dubbio un ricordo positivo, ma fino ad un certo punto. Lo si è apprezzato per la sua onestà, era e rimane una bravissima e buonissima persona. Sportivamente è riuscito a lasciarci un sorriso anche in questo caso, non importa se beffardo o scherzoso. Non lo si può definire un eterno incompiuto, bensì un fulmine a ciel sereno: improvviso, bello, rapido. Destinato a concludersi in fretta.
This post was last modified on 11 Agosto 2011 - 16:03