Proprio nella settimana del suo 44esimo compleanno, il futuro di Massimiliano Allegri potrebbe tingersi sempre più di rossonero. Il tecnico toscano ha ormai conquistato la piena fiducia del nostro Presidente e di tutta la dirigenza, tanto da partecipare a svariati summits relativi al mercato. A differenza del suo predecessore, Allegri è un uomo serio, con idee di gioco coerenti, mirate alla concretezza e ad iniettare sicurezza al gruppo.. Senza infantili prese di posizione, quando la sua panchina ha iniziato a vacillare, Max ha capito di dovere cambiare qualcosa.
E così fu. E’ così iniziata l’era della cortina di ferro e del trequartista visto come un incontrista aggiunto, con licenza di inserirsi veementemente in avanti, con il fine di perforare le difese avversarie. Del gioco di Leonardo, non c’è più stata traccia e vincere lo Scudetto, dopo avere rifilato tre pappine agli illusi cugini, è stato ancora più appagante. La nuova stagione è poi iniziata nel migliore dei modi. Avendo Allegri dimostrato nella scorsa annata di dovere migliorare nella preparazione delle partite secche, vincere la Supercoppa Italiana è stato il massimo. In occasione del derby pechinese, è stato inoltre sfatato il tabù dello scorso anno. Il Milan ha infatti vinto in rimonta, dimostrando di essere superiore all’Inter sebbene non avesse gli effettivi in perfette condizioni. E’ quindi venuta fuori la solidità e la compattezza della squadra, cosa inesistente nell’era Leonardo. Insomma, in questo nuovo Milan, si è vista la mano di Allegri.
Il gruppo e i vertici societari sono con lui, le scelte tecnico tattiche gli hanno sempre dato ragione. Ecco allora che a Galliani è venuta l’idea di prolungare il contratto del nostro allenatore, in scadenza nel giugno 2012, fino al 2014. Se in casa Milan si volesse fare le cose per bene, si aspetterebbe però che i rossoneri giungessero nel tabellone principale della Champions. Ma a volte, è giusto lasciare in disparte i conticini della serva e guardare la situazione nella sua globalità. Ergo, dare fiducia all’allenatore Campione e Supercampione d’Italia non potrebbe fare altro che bene. Il morale di tutti ne beneficerebbe e sia mai che, non sentendosi sul banco di prova, la truppa riesca rendere al meglio anche in Europa.
Paolo Fulgosi