Con il passare dei giorni, il futuro di Kakà è sempre più lontano da Madrid. Mourinho ha infatti chiesto espressamente a Perez di mettere da parte l’orgoglio, e soprattutto i 68 mln spesi, e cercare una nuova squadra per l’ex bambino d’oro. Ecco allora che Galliani, sollecitato da Berlusconi, ha deciso di bussare alla porta dei blancos. Il nostro Presidente non ha ancora digerito gli insulti e le contestazioni dell’estate ’09 quando, per sanare il bilancio, si privò di Kakà. Peccato che adesso sia proprio il tifoso medio rossonero a non approvare il ritorno di Ricky.
Le minestre riscaldate, avendo sempre sortito un effetto controproducente, non sono mai state ben digerite. Nessuno ha infatti dimenticato le magre figure rimediate da Shevchenko, Simone, Gullit e Donadoni, una volta tornati in rossonero. Un altro dato avverso al ritorno del magico 22 riguarda i numerosissimi infortuni del brasiliano, affetto da una forma di pubalgia cronica. Dare troppa importanza alle idee del tifoso medio sarebbe però eccessivo, per non dire totalmente sbagliato. Nel calcio, come del resto nella vita, ogni situazione fa storia a sè. Kakà è spesso infortunato, è vero, ma è altrettanto vero che solo noi disponiamo di un centro valido come MilanLab.
Se Ricky dovesse tornare, non partirebbe come titolare inamovibile ma si metterebbe umilmente al servizio della squadra, venendo schierato solo se in condizioni ottimali. Ben gestito, Kakà tornerà sicuramente a giocare su buoni livelli. Con Boateng titolare fisso sulla trequarti, Ricky potrebbe trovare spazio come seconda punta, ruolo in cui sarà sicuramente un’arma letale. In questa nuova veste, Kakà troverebbe il suo lavoro facilitato: partendo dai 25 metri e non più da metà campo, Ricky avrebbe un dispendio di energie sicuramente inferiore e potrebbe quindi rendere al meglio, concentrando il suo lavoro sulla pura fase offensiva.
Va poi ricordato che il contesto nel quale arriverebbe Kakà è ben diverso rispetto a quello in cui si sono trovati gli altri cavalli di ritorno, richiamati con il fine di riportare la squadra alla gloria. L’unico vero ostacolo nella trattativa riguarda esclusivamente il prezzo da pagare a Perez: se Kakà tornasse, sarebbe comunque un ritorno svincolato da strette necessità tecnico tattiche. Ergo, non vale la pena pagare cifre onerose per un giocatore di cui non abbiamo un maledetto bisogno. L’ideale sarebbe allora riportare a casa Ricky in prestito gratuito, con diritto di riscatto. Galliani, in merito, si sta muovendo molto bene e il terreno è sondato. Che l’affare vada in porto è ogni giorno più probabile.
Paolo Fulgosi