Le vacanze per Galliani sono costellate dal mercato rossonero. I temi anche a Ferragosto sono sempre gli stessi: fiscalità, bilanci, arretratezza del calcio italiano. Specie per questi motivi dunque, niente Kakà: “Lo ricordo sempre: a Madrid, due anni fa, mi commossi nel firmare il trasferimento di questo ragazzo – dice – che è e rimane nel nostro cuore. Poi, però, parlo di costi e allora divento noioso, me ne rendo conto, ma questa è la realtà. Kakà non può venire in prestito a causa della fiscalità spagnola che, in caso di ritorno a Madrid dopo un anno, farebbe aumentare molto i suoi tributi. Dovremmo quindi prenderlo in maniera definitiva. E ha quattro anni di contratto alle cifre che sapere, allora vi dico che purtroppo Kakà è un’ipotesi impercorribile“.
Spazio anche per una chicca datata 1999: “Quell’anno avevamo preso Xavi“. Poi per volontà del padre del centrocampista del Barcellona il trasferimento a Milano dell’allora diciottenne Xavi venne bloccato. L’ad rossonero ammette anche di aver provato a prendere in prestito, sempre dal Barcellona, il nuovo fenomeno catalano Thiago Alcantara: “Con Branchini (procuratore di Thiago, ndr) abbiamo accennato all’argomento, ma il Barcellona non vuole assolutamente lasciare partire il ragazzo“. Il ragazzo sarà chiuso a causa dell’arrivo di Fabregas su cui Galliani dice: “L’ho detto, lo ripeto, con questo fatturato né il Milan né altri club italiani possono prendere giocatori da 40 milioni di euro, semmai usciranno, i giocatori da 40 milioni di euro“.
Mister x potrebbe arrivare ma a patto che non si aggiunga la questione del contributo di solidarietà inserito nella manovra economica varata dal Governo che toccherà tutti i redditi da lavoro dipendenti superiori da 90mila euro: “Spero che Tommasi e l’Associazione Calciatori non vogliano alzare barricate, ci mancherebbe altro che i club si facciano carico anche di questo. Nel caso non solo non arriva mister X, ma nemmeno mister Y, Z, A…”.