E’ proprio questo il bello del calcio. E’ capace di farti sprofondare nel baratro in un secondo, per una passaggio sbagliato, un tiro sparato in curva, una panchina di troppo. Ma tutto, prima o poi, torna indietro: la panchina si traforma così in partita; una, due, tre partite dove riesci anche a segnare due gol. E la tua stagione cambia radicalmente. Potrebbe sembrare la storia di uno di quei film americani del nuovo millenio, invece stiamo parlando di uno dei calciatori più stravaganti della storia del calcio: Antonio Cassano.
Il 3 gennaio, dopo una trattativa complicata nei suoi particolari, Cassano diventa ufficialmente un giocatore del Milan. La sua avventura in rossonero parte forte: nella trasferta di Cagliari infatti il barese, entrato a 15′ dalla fine, serve un pallone d’oro per il gol vittoria del giovane Strasser. Il tempo, però, non è dalla sua parte. Nel periodo invernale il Milan gioca molte partite e la sua preparazione è pari a zero. “Ci vorrà tempo per vedere il Cassano migliore”, frenava l’entusiasmo dei tifosi mister Allegri. E non aveva tutti i torti. Cassano vive la seconda parte della stagione in modo molto altalenante, con più bassi che alti che metteno in bilico la sua posizione. Il calciomercato sta arrivando, il Milan ha bisogno di un vice Ibra e Cassano sembra sempre più un peso.
Cassano alla Juventus per Amauri. Cassano alla Fiorentina per Montolivo. Cassano al Napoli per Hamisk: ognuno lo piazza dove vuole. Ma lui non fa una piega. Ricomincia la stagione e le prime amichevoli lo vedono ancora indietro, la partenza è imminente. La Supercoppa la vede dalla panchina, neanche un minuto a scaldarsi. Ci siamo, Cassano è in partenza. Poi qualcosa si sposta: prima le vacanze di Pato e Robinho, aggiunte dopo la Supercoppa, poi la cavaglia di Ibra ed ecco che salta fuori lo spazio per Cassano. In nazionale la fiducia di Prandelli lo rigenera, capitano contro lo Spagna di una partita di alto livello. Poi il gol nella casa di Ibra, Malmoe, ed infine il gol con la Juventus nel Trofeo TIM.
Da flop a top: potrebbe essere questa la sintesi dell’estate di Cassano, che adesso pare, infortuni e vacanze a parte, aver la possibilità di imporsi in questo Milan. In una settimana, in tre partite, la sua stagione è cambiata: “Fantantonio, adesso che sei arrivato alle stelle, porta anche noi lassù con te!”.