La sua partenza era ormai certa, il suo scarso impegno non faceva altro che portarlo sempre più lontano dal Milan e Balotelli scalpitava. Peccato che, nel calcio, basti poco per cambiare le cose. A causa delle assenze di Pato, Robinho, El Shaarawy ed Ibrahimovic, Cassano si è rocambolescamente trovato titolare nell’amichevole di Malmoe. Lo stesso è poi accaduto in occasione del “Trofeo Tim” e del “Trofeo Berlusconi”. La promessa di Bari Vecchia si è mostrata volitiva, sfoderando discrete giocate, nonostante una condizione fisica non ottimale.
Il nostro Presidente ama i giocatori che abbinano classe a follia e, prima di punirli per il loro scarso impegno, ben ci pensa.
Il caso Cassano non ha fatto, non fa e non farà eccezione. Che Antonio, per indole, sia incline a non mantenere le promesse fatte è un conto; che Cassano abbia ammaliato Berlusconi è tutt’altra faccenda. Ed essendosi complicata la pista che avrebbe portato a Balotelli, ecco che si è fatto pure di necessità virtù.
Sia Cassano, sia Balotelli sono due teste calde. Talentuosi, ma due teste calde restano. Il primo è però arrivato a gennaio a parametro zero, il secondo costa più o meno 40 milioni. A questo punto, meglio tenersi Antonio. Ad oggi, i problemi del Milan sono ben altri: serve un incontrista che non faccia rimpiangere Flamini. Il resto passa in secondo piano. D’altronde, anche i muri sono a corrente del fatto che, prima o dopo, Balotelli arriverà. Che piaccia o meno, questa è la realtà. Ergo, diamo ancora sei mesi di tempo a Cassano, controlliamo per bene come si comporta Balotelli a Machester e, a gennaio, decidiamo. Sia mai che l’inverno, pur non potendo portare il buonsenso, oltre a fare abbassare le temperature, abbassi anche il costo di Balo…