Ieri, 23 agosto, compieva quarant’anni uno dei giocatori più rappresentativi della recente storia rossonera. Trattavasi, e trattasi, di Demetrio Albertini. Già, a chiunque avesse visto il grande Milan in azione, sembrava ieri quell’uggioso 15 gennaio 1989. Il Milan stava dilagando e Arrigo Sacchi, ad un quarto d’ora dalla fine, faceva esordire colui che, in futuro, avrebbe fatto la fortuna del Diavolo.
Centrale di centrocampo di incredibile spessore, Demetrio sapeva abbinare qualità e quantità. Aggressivo ed elegante, sapeva perfettamente gestire il traffico in mezzo al campo, sfruttando un’eccellente visione di gioco e una non indifferente intelligenza tattica. Vanno inoltre ricordati i suoi lanci in avanti, oro colato per le punte. Un capitolo a parte costituivano i suoi calci di punizione, la sua specialità. Lo storico numero 4 rossonero era in grado di piazzare il pallone ovunque, alternando colpi da fenomeno del biliardo a palloni infuocati, che avrebbero trovato dimora all’incrocio dei pali.
E a differenza di altri, Albertini non si nascondeva mai: quando era opportuno fare autocritica, mai si tirava indietro. Non temeva i giornalisti, era in grado di affrontare qualsiasi situazione. Mai è capitato che facesse polemiche, nemmeno quando Ancelotti gli ha preferito Pirlo, mandando Demetrio in prestito all’Atletico Madrid prima e alla Lazio poi. Tutti, con estremo piacere, ricordiamo il 15 marzo 2006. San Siro era gremito, la festa per l’addio al calcio di Albertini era servita: una parata di stelle e un giro di campo finale, tra gli applausi dei tifosi, immortalava l’evento. Albertini ha disputato ben 14 stagioni in rossonero, vincendo 5 Campionati, 3 Champions League, 4 Supercoppe italiane, una Coppa Italia, 3 Supercoppe europee ed una Coppa Intercontinentale. Terminata l’attività calcistica, Albertini è dal 2007 vice-presidente della Federcalcio.
Essendo ormai certo e risaputo che la vita inizi a quarant’anni, non possiamo che augurare a Demetrio un buon compleanno e fargli un in bocca al lupo per il nuovo incarico. Ad maiora, Metronomo!