Arrivare nello scetticismo generale, in silenzio e in punta di piedi. Imparando con umiltà, mettendosi al servizio della squadra. Con un rapporto continuo, schietto e sincero con tutti, chi più chi meno. La ricetta per diventare un grande, grandissimo allenatore di una grande, grandissima società. Stupendo un pò tutti. La ricetta di Massimilano. Allegri e il Milan. Vincenti!
Chiarezza e decisione le due componenti fondamentali e di svolta da lui utilizzate, scelte dure e complicate. Necessarie. Tre derby vinti su tre, tanta roba. Che hanno voluto dire prima scudetto e poi Supercoppa. Quello di ieri in rimonta, ancora più bello. A sottolineare la grande capacità di gestione e motivazione dello spogliatoio. Nel secondo tempo, infatti, scende in campo un altro Milan, più convinto e concreto. Merito suo. Assistito, perchè no, anche dalla fortuna che, però, non bisogna aspettare bensì andarla a prendere.
La scelta giusta. Apprezzato e capace di farsi apprezzare. In campo ci va poi la squadra ed è vero, però il lavoro del Mister non va giudicato solo nella partita in sè ma anche nel lavoro in settimana. Mirato, preciso e scrupoloso. Lasciare in panchina Pato è stata la scelta che è valsa il primo importante trofeo della nuova stagione. Alexandre è entrato in un momento chiave della gara e una sua azione ha portato al raddoppio il Milan e quindi alla vittoria. Fortuna? Per chi ha perso sarà così, loro che parlano di decisioni arbitrali a nostro favore, volendo ricordare solo ciò che fa comodo.
E il fallo fischiato in area contro Ibra su chiara spinta di Samuel? E il rosso diretto non dato a Thiago Motta, nemmeno sanzionato? Noi vinciamo, loro si lamentano. La loro storia lo insegna, era così prima ed è così anche adesso. Nel mezzo uno scudetto di cartone e una serie di successi viziati, noi sappiamo da cosa… Ma preferiamo non tornarci su. FORZA MILAN!