Sfumato ufficialmente Fabregas, il Milan si getta su obiettivi low cost. Già, mentre eravamo ad un passo da Bastian Schweinsteiger, il lodo Mondadori ha rovinato un mercato ottimamente pianificato. Rimpiangere il passato è però compito dei mediocri. Ad oggi, il nome più vicino è quello di Alberto Aquilani. La trattativa è ben imbastita e meglio avviata rispetto a quella inerente a Montolivo, visto che i viola hanno rifiutato Cassano e vogliono ben 10 mln cash, troppi per un giocatore in scadenza di contratto.
Anzi, prendendo atto delle dichiarazioni di Boateng, Aquilani sarebbe addirittura meglio. Il centrocampista scuola Roma non è un gladiatore, ma dispone comunque di un tasso tecnico non indifferente e, in quest’ultima annata, la tendenza ad infortunarsi si è sensibilmente abbassata. Con Boateng disposto ad imparare a fare la mezzala, Aquilani potrebbe ricoprire compiti meno difensivi, rispetto a quanto fatto al Liverpool e alla Juventus, e tornare a fare dell’inserimento una delle sue armi migliori. Ce lo ricordiamo nel 4-2-3-1 di spallettiana memoria? Aquilani fungeva da trequartista centrale: non contrastava più di tanto, ma era una mina vagante che, usufruendo tra l’altro di un gran tiro dalla media distanza, non dava punti di riferimento agli avversari e faceva tremare le porte e soprattutto i portieri avversari.
Se Delneri l’avesse diversamente utilizzato, forse, ad oggi, sarebbe ancora allenatore della Juventus. Stesso discorso va fatto per casa Liverpool. Supportato da minimo due incontristi, Aquilani potrebbe infatti alternarsi con KPB, oscillando dalla mezzala alla trequarti, seminando panico nelle difese avversarie. Così, grazie allo switch, anche Boateng potrebbe sporadicamente tornare sulla trequarti. I piedi raffinati di Alberto sfornerebbero inoltre palloni d’oro per Ibra e Pato. Ergo, Aquilani è la migliore alternativa low cost. Il Milan punta ad aggiudicarsi il giocatore in prestito con diritto di riscatto. In ogni caso, per non più di 6 mln, la trattativa potrebbe facilmente chiudersi.