Ventiquattro ore e sarà Milan 2011/2012: i Campioni d’Italia sono chiamati a difendere il titolo conquistato poco più di due mesi fa e a tentare quella difficile, forse impervia scalata all’Europa che conta. Ma non nascondiamoci: la stangata Mondadori-Cir-Fininvest ha senza dubbio creato più che un pensiero agli ambienti che da via Turati raggiungono Ornago e la florida Milanello. Già, florida, ma fino a quando? Tanto si è già detto negli ultimi due giorni: Silvio vende il Milan, poi no, poi forse, poi Galliani tranquillizza tutti.
Eppure è incredibile come in 365 giorni il vento sia cambiato, anzi, abbia preso un verso diametralmente opposto all’estate 2010. Vi ricordate? Un anno fa, di questi tempi, si parlava di un Milan senza soldi in attesa del 2011, con la naturale scadenza di molti contratti. Un Milan in assoluta austerity, che avrebbe in pratica “bivaccato” per la seconda stagione consecutiva, un Milan addirittura in vendita, direzione Ferrero, senza alcuna velleità mercatara. Poi sappiamo come finì. E oggi?
Oggi è esattamente il contrario: un Milan forte, dello scudetto conquistato e del futuro disegnato da Berlusconi, Galliani ed Allegri. Attivi fin da subito sul mercato con tre colpi importanti: Taiwo, Mexes, El Shaarawy, esperienza e prospettiva. E poi “Mister X”, con la sicurezza che almeno 30-40 milioni per il mercato ci sono. Poi la beffa, la resa dei conti di una questione vecchia due decenni, proprio all’inizio di una stagione che avrebbe dovuto rilanciarci a livello mondiale. Non sta a noi valutare ciò che non ci compete, ma vogliamo almeno chiamarla “sfortuna”?