Finte accuse e foto abilmente ritoccate. Tutto ciò veniva mandato via mail a personaggi famosi, in modo da minacciarli.
Poi, fingendosi loro amico, li contattava con una scusa promettendo di risalire all’artefice del tutto, riuscendo così ad ottenere in cambio numerosi benefit.
Minacce di morte per i parenti e foto false che ritraevano il malcapitato insieme a dei bambini: era questo ciò che usava l’accusato per intimidire lui e gli altri caduti nella sua rete, costringendoli poi a rivolgersi ad un esperto di indagini telematiche.
Secondo le accuse della Procura, tutto ciò potrebbe essere stato orchestrato da un assistente capo in servizio presso la polizia postale di Napoli e scoperto dai suoi colleghi del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia guidati dal primo dirigente Ferdinando Rossi e dal vicequestore Stefano Iuorio. Durante la perquisizione nell’ufficio e a casa dell’artefice del piano, sono state rinvenute alcune copie delle mail intimidatorie inviate.
Nella rete, molti nomi del mondo dello spettacolo, tra cui il patron dell’”Anema e Core” Guido Lembo e numerosi nomi dell’imprenditoria napoletana.
In merito alle riconoscenze per l’aiuto, Lembo, per esempio, ospitò il raggiratore sull’Isola Azzurra per 10 giorni gratuitamente.
Stefania Brichese