Un leader silenzioso e un punto di riferimento. Generale Mark. Arrivato in punta di piedi, capace di farsi apprezzare fin da subito per impegno e volontà. Applausi. Al Corriere dello Sport Van Bommel ha voluto ribadire la sua felicità in rossonero, con queste parole, “Nella mia carriera restava una sola scommessa da vincere, quella di arrivare al Milan. Sono stato tifoso di Gullit, Rijkard e Van Basten”.
Un sogno che si è realizzato, tutto merito suo, “Ho grande fiducia nei miei mezzi, sono riuscito a conquistare un altro anno di contratto. Merito del mio impegno sul campo”. Barcellona, Bayern Monaco e Milan. Tre delle migliori squadre al mondo dove ha potuto giocare con continuità, vincendo molto, “Ora mi piacerebbe vincere sia il campionato che la Champions League. Cassano è un bravo ragazzo, ha ottime qualità. Deve avere fiducia in se stesso, cercando di parlare meno…”.
Inevitabili alcune domande anche sul mercato, “Chi consiglierei al Milan tra Hamsik, Robben e Schweinsteiger? Non spetta a me decidere. Di sicuro ci sono tanti bravi giocatori che vorrebbero venire al Milan, decideranno la società e il mister. Con Arjen e Bastian ci sentiamo spesso anche se non parliamo di mercato. Al Milan, però, verrebbero volentieri”. Parole che fanno eco a quelle di El Shaarawy e Paloschi, ieri in conferenza stampa. Così il Faraone, “Sono consapevole che dovrò sudare e lottare per giocare, mi ispirerò a Pato che è un grande. Kakà resta il mio idolo”.
Aspettative, previsioni e una certezza, “La mia cresta non si tocca, anche se Gattuso mi ha detto che con un tackle me la taglia…”. Più serio ed equilibrato, invece, Alberto, “Sono tornato per restare, sono sicuro che avrò le mie chance. Inzaghi oltre che un compagno è un amico, ho tanto da imparare da uno come lui”.