L’aveva detto Rino, “E’ un’offerta importante, deciderò io con la mia famiglia e naturalmente con il Milan”. I tifosi rossoneri già tremavano al sol pensiero di perdere il proprio idolo. Perchè potranno criticarlo, ma uno come Rino non lo si può sostituire. Non avrà piedi sopraffini, non sarà quello che ti risolve le partite con giocate magiche. Ma Ringhio è cuore, corsa, grinta, passione. E’ amore per i colori rossoneri, è colui che incita i tifosi, e i tifosi gli rispondono intonando “Uno di noi, Gattuso uno di noi“. Hanno tremato i tifosi rossoneri, abituati ad un calcio di calciatori mercenari, di giocatori che giurano amore eterno, che battono la mano sul cuore, e poi se ne vanno di fronte ad un’offerta più sostanziosa.
Ma forse, in fondo, la scelta di Rino era ovvia: il Milan è dal 1999 la sua casa, la sua seconda famiglia. Già nel 2008, quando fu molto vicino ad indossare la maglia del Bayern Monaco, Gattuso bloccò il suo trasferimento, confermando la sua voglia e la sua volontà di rimanere a Milano. Questa volta l’offerta del magnate russo avrà sicuramente fatto pensare il numero 8 rossonero, ma alla fine l’amore per il Milan ha superato anche i dollari russi. Il suo stesso procuratore, Andrea D’amico, ha confermato che il Milan e Gattuso non si sono mai allontanati: “E’ vero, Rino ha ricevuto un’offerta da 10 milioni a stagione. Ma non era il momento di lasciare il Milan, nè il Milan ha mai pensato di privarsi del giocatore”. Altro che ultimo derby, altro che ultima stagione in rossonero o ultima partita con il Milan. Rino con la sua scelta ha fatto ricredere i nostalgici del vecchio calcio, fatto di bandiere e amore per la maglia. Ringhio e il Milan lotteranno insieme anche nella prossima stagione, di fronte ad un grande amore neanche i petroldollari hanno potere.
This post was last modified on 30 Luglio 2011 - 08:50