Per quanto riguarda i singoli, l’oscar del migliore va senza dubbio a Ganso. Se in Brasile lo chiamano “O Maestro da Vila” un motivo ci sarà. Due assist, un buon ritmo, tanti altri passaggi filtranti e una maggior convinzione nei contrasti sono degli ottimi motivi per credere, o tornarne a credere, in lui. Il santista non è ancora al top della forma, visto che rientra da un lungo infortunio, ma ha distribuito con continuità le sue giocate durante tutti i 90 minuti di gioco. Niente tiri verso la porta, niente punizioni che portano la sua firma ma se Mano Menez è ancora seduto sulla panchina della Seleçao deve dire grazie soprattutto al suo numero 10.
Thiago Silva non è stato perfetto, roba da “edizione straordinaria”. I meccanismi con Lucio probabilmente sono ancora da perfezionare ma l’errore da parte sua sul goal del pareggio del Paraguay risulta abbastanza evidente. Nonostante lo “svarione” grazie ad anticipi e chiusure importanti riesce a non sfigurare troppo.
Robinho ha seguito tutta la partita dalla panchina e quando Menezes ha deciso di cambiare ha scelto prima il giovanissimo Lucas e poi Fred mentre Pato, anche se non si direbbe, è rimasto in campo. Chi l’ha visto? Spesso in ritardo nei tagli in area di rigore, poco propenso a farsi dare palla, circondato da 4 difensori paraguaiani e con al suo fianco un Neymar che riesce a fare peggio. La prova per il Papero è negativa ma il Ct ha dimostrato più volte di puntare molto su quello che ha definito “il nuovo Ronaldo”. Mercoledì notte prova d’appello per il centravanti e la sua squadra. Contro l’Ecuador, perdente nella sfida con il Venezuela, è davvero vietato sbagliare.
This post was last modified on 10 Luglio 2011 - 13:07