Brasile a casa, passa il Paraguay

Dopo la Colombia di Yepes anche il Brasile di Pato, Robinho e Thiago Silva torna a casa. L’avversario è un Paraguay molto modesto che sta sulla difensiva per 90’ più i 30 dei supplementari. Il possesso palla e il pallino del gioco sono nei piedi verdeoro tanto che a destra Maicon e a sinistra Andre Santos riescono a sfondare spesso e volentieri fornendo ottime palle per gli attaccanti. Dai piedi di Ganso nasce l’occasione più netta del primo tempo ma Neymar a tu per tu con il portiere sbaglia clamorosamente. Dal 30’ in poi il Brasile si fa sempre più pericoloso mirando la porta avversaria. In ordine Lucio, di nuovo Neymar che si vede negare la gioia del goal sulla linea di porta, Ganso, Pato su punizione, Robinho fuori di poco. La porta del Paraguay sembra essere stregata. Non vanno meglio i tempi supplementari che si chiudono con un nulla di fatto. 0-0 e si va ai calci di rigore. Battono Elano, Thiago Silva, Andre Santos e Fred, sbagliano tutti mentre i giocatori dell’Albirroja trafiggono per due volte Julio Cesar. Festa Paraguay, ora Mano Menez è nei guai.

Ci si aspettavo molto di più da questo Brasile formato fenomeni, ma così non è stato. Pato nel primo tempo è stato fuori dal gioco, poi nella ripresa è sembrato più voglioso e determinato. Davanti a Villar è impreciso e il goal non arriva. Mano Menez lo sostituisce al 5’ minuto del secondo tempo. La lotteria dei rigori la vede dalla panchina. Ancora sfortunato invece Robinho che viene fermato sempre pochi centimetri prima di segnare. La sua prestazione è positiva, le sue giocate funamboliche non sono fini a sé stesse.

Il migliore della nostra truppa è Thiago Silva. Per la serie: “Non avere paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Il difensore milanista torna ad essere quel muro invalicabile che siamo soliti vedere la domenica a San Siro. L’infortunio alla coscia è alle spalle. Chi invece ha deluso ancora è Ganso. I tocchi e i passaggi filtranti, come sempre sono meravigliosi, ma il ritmo per l’Oca brasiliana rimane un optional non gradito. Esce tra i fischi. Forse rimanere al Santos fino a gennaio non è proprio una cattiva idea. 

Gestione cookie