Pensiamo ai casi Ronaldinho e Pirlo. Soli sei mesi per far partire il Gaucho, cocco presidenziale, qualcuno in più per il metronomo bresciano. Per capire ancora meglio l’influenza che sta avendo Allegri facciamo alcuni esempi. Quando nella stagione 96-97 Arrigo Sacchi, subentrato a Tabarez, si ritrova Roby Baggio, con il quale i rapporti dopo il Mondiale americano sono ai ferri corti, tra panchine e qualche presenza deve tenerselo, perché il Milan decide di non venderlo fino all’estate successiva. Dopo due stagioni di panchine Galliani ha preso in considerazione l’Ancelotti pensiero sul talento ribelle Yohann Gorcuff ceduto poi al Bordeaux. E ancora, Leo voleva Luis Fabiano ma si è ritrovato Borriello, puntava fortemente su Kakà ma lo hanno venduto prima che potesse vederlo allenarsi sotto il suo sguardo.
Allegri vuole Hamsik? Galliani studia la strategia migliore per provare a prenderlo. Allegri non stravede per Cassano? Il futuro del barese è in bilico. Allegri non vuole più di 25 giocatori in rosa? Si sfoltisce. Antonini non lo convince? Quasi, quasi lo vendiamo a Leo. Forse alla fine non tutte saranno scelte azzeccate e alcune poi non andranno in porto, ma per vincere bisogna affidarsi a un’idea e in quel di Milanello pensano che il progetto che Allegri ha in testa sia vincente. Spazio quindi alle sue doti da manager.
This post was last modified on 4 Luglio 2011 - 14:59