Se la trattativa per Inler era diventata ormai un tormentone, l’annuncio dell’accordo trovato col Genoa per Criscito rappresenta una vera e propria notizia bomba. Il terzino sinistro della nazionale non ha bisogno di presentazioni. Quello che incuriosisce, però, è che i suoi destini calcistici si sono spesso incrociati con quelli del Napoli.
GLI INIZI – Mimmo è di Cercola e fa parte di quella schiera di talenti partenopei che la città si è fatta sfuggire con troppa superficialità. A Genova sbarca a 16 anni. Il tempo di mettersi in mostra nel vivaio rossoblù ed ecco che arriva la chiamata della Juventus. A Torino Criscito approda nel 2004 e con la Primavera bianconera vince tutto quello che c’è da vincere a livello giovanile: campionato e Torneo di Viareggio i trofei più prestigiosi.
Di lui si innamora Fabio Capello, allenatore della Juve dell’epoca, che chiede di poterlo aggregare alla prima squadra. Ma l’esordio in A non arriva con i bianconeri.
Il 2006 è l’anno del ritorno a Genova. Con il grifone Criscito vince la serie B da assoluto protagonista: 36 presenze, 4 reti e la convocazione in nazionale Under-21. Il giorno di Genoa-Napoli però Mimmo non scende in campo. Proprio un impegno con gli azzurrini lo tiene lontano da Marassi e dalla doppia festa promozione. Per l’occasione Preziosi va andato su tutte le furie mentre gli azzurri si tolgono una preoccupazione non di poco conto.
L’ESORDIO IN A – L’anno strepitoso al Genoa convince la Juve a investire 7,5 milioni per riscattare la seconda metà di Criscito. Ranieri gli affida le chiavi della difesa. E proprio Fabio Capello, diventato nel frattempo opinionista della Domenica Sportiva, chiede al giocatore, in diretta tv, come mai non gli lasciassero tirare i calci di punizione. Criscito ha un gran sinistro ma alla Juve la concorrenza è forte e, giocando in un ruolo non suo (centrale difensivo), fatica tantissimo ad ambientarsi.
LA CONSACRAZIONE – A gennaio 2008 Criscito torna al Genoa. La tifoseria lo riaccoglie a braccia aperte e Gasperini lo sistema sull’out di sinistra. Sotto la lanterna Mimmo cresce a vista d’occhio: 124 presenze in A, 5 gol e un Mondiale, sfortunato, giocato da titolare.
Alla porta di Preziosi bussano tutti: i russi, l’Inter, il Milan e lo stesso Napoli. A gennaio 2011, prima di prendere Ruiz, Bigon va vicinissimo a mettere a segno il grande colpo ma l’accordo con il Genoa non c’è.
Se son rose fioriranno, si disse. E quest’anno pare che all’ombra del Vesuvio le rose fioriscano nel mese di giugno…