Nell’ultima giornata di campionato siamo tornati a vedere due intrepidi giocatori che, presentatisi dagli undici metri, hanno sbagliato il rigore. Direte voi: “Che novità due giocatori che sbagliano un rigore!” ma la novità c’è se il modo in cui è stato sbagliato il rigore è dei peggiori. Stiamo parlando di Fabrizio Miccoli in Palermo – Bari e Mauro Zarate in Udinese – Lazio, rei di aver calciato due rigori scegliendo la più meschina delle tecniche di tiro: “il cucchiaio”.
Tecnica tutta italiana “ il cucchiaio”, meglio detto “ er cucchiaio” in onore della provenienza del suo ideatore: Francesco Totti da Roma, nasce nel 2000 durante la partita Italia Olanda valevole per gli Europei di Calcio, Totti è chiamato sul dischetto in una delle partite più pazze della storia del calcio e lui, senza scomporsi, si inventa un colpo sotto centrale e morbido che non lascia speranze per il portiere. È nato “ il cucchiaio”.
Da quell’europeo numerosi imitatori più o meno fortunati hanno tentato la “beffa” del cucchiaio, beffa in senso doppio perché qualora il portiere dovesse restare fermo o intuire il tiro il calciatore sarebbe a dir poco bombardato dai fischi. Un destino crudele, dunque, è quello che attende chi sbaglia un rigore a causa del cucchiaio, perché, sebbene la famosa canzone dica :”Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore” , venisse cantata oggi avrebbe sicuramente un’altra strofa in cui consiglia di non sbagliarlo con il cucchiaio.
Dal 2000 ad oggi molti illustri calciatori hanno sbagliato con il cucchiaio, anche lo stesso Totti si fece parare un rigore da Sicignano in un Roma Lecce di qualche anno fa in cui il portiere della squadra pugliese ebbe l’unico merito di stare fermo. Stessa sorte toccata, tra l’altro, all’erede di Totti in maglia giallorossa, De Rossi, il quale, in un Milan Roma, decise di calciare un cucchiaio un po’ troppo scavato, finendo per buttare il pallone sopra la traversa.
Miccoli e Zarate sono solo gli ultimi maledetti e dall’anatema del cucchiaio, tuttavia mentre se per Miccoli si è trattato di un errore ininfluente che comunque non ha compromesso la vittoria del Palermo, l’errore di Zarate pesa e non poco sulle ambizioni di Champions League dei biancocelesti, che, perdendo con la diretta avversaria Udinese, ha quasi detto addio al treno per l’Europa che conta.
La maledizione del cucchiaio sbagliato continua ad attanagliare i campi, soprattutto della serie A, e fino a quando ci saranno ancora indomiti che tenteranno questo colpo ci saranno anche sfortunati marchiati a vita come “cucchiai indigesti”!
Vito de Cunzolo