L’urlo di Seedorf: “Ora vogliamo chiarezza”

Lo scudetto è stato conquistato, dopo 4 anni di calma piatta, di delusioni, di rabbia soffocata, di dolorosi addii e di promesse non mantenute, in Via Turati è arrivata un’ altra sospirata coppa.  Il diciottesimo scudetto, letto da molti come l’inizio di un nuovo ciclo, un ciclo in cui sperare e perchè no, magari anche illudersi di riuscire a tornare grandi anche in ambito europeo.

Ma nonostante l’ inebriante atmosfera da “we are the champions” , in casa Milan non si respira un clima particolarmente sereno. Sabato sera è stata confermata la festa con la squadra. Li vedremo tutti uniti a cantare e festeggiare in cima al pullman che porterà i nostri campioni in Piazza Duomo.

Ma non facciamoci ingannare troppo perchè dietro  tutto questo colorito e acceso clima di festa ci sono delle spinose ma fondamentali questioni che forse è arrivato il momento di affrontare.

Tema molto delicato il mercato, durante tutta la stagione la società non ha voluto sbottonarsi, poche confuse parole e risposte evasive per niente soddisfacenti. Galliani ha sempre rimandato ogni dichiarazione, soprattutto per quanto riguarda i contratti in scadenza dei pilastri rossoneri.

A nessuno dei tre senatori ( Ambrosini, Nesta e Seedorf ) è piaciuto il comportamento del nostro Amministratore delegato, giudicato troppo superficiale nel trattare temi cosi importanti.

E’ soprattutto l’olandese a parlare. Clarence lancia infatti un chiaro segnale a Galliani :” Non ho chiesto e non voglio che sia un discorso legato su rimango o non rimango. Non devo sentire le cose dalla stampa. A gennaio potevo parlare con altri club e non l’ho fatto per il rispetto che ho nei confronti del club. Ho ricevuto molte proposte, ma non le uso contro il Milan. Voglio sapere qual è la decisione di Galliani per poter decidere. Non condivido la strategia con giocatori come me, Ambrisini e Nesta, che a due settimane dalla fine del campionato non abbiamo chiaro il futuro. Ognuno però parla per sé. Io non ce l’ho con il Milan“.

Comprensibile il monito di Seedorf, del resto non si tratta di deboli fiamme presto spente. Discutiamo di giocatori che hanno contribuito a scrivere la storia rossonera in modo fondamentale e indimenticabile. In più, del nostro numero 10 si può dire di tutto, può piacere o non piacere, il suo rendimento può non essere stato sempre costante; Ma non ha mai parlato a sproposito, non è tipo da alzare la testa a meno che non sia strettamente necessario farlo. E probabilmente dopo aver indossato per anni con onore questa maglia un minimo di considerazione in più è giusto pretenderla.

D’altra parte, non siamo qui per prendere posizione,  non ci troviamo nel mezzo dei giochi e quindi ci risulterebbe impossibile maturare una visione chiara e obbiettiva della situazione. Galliani può avere i suoi motivi.

Forse è stata la società stessa a optare per una sorta di “silenzio stampa”.  Argomenti cosi delicati vanno indubbiamente trattati prima con i diretti interessati, non ai microfoni di qualsivoglia canale televisivo. E’ possibile che questo prolungato silenzio sia servito solo a mantenere la squadra concentrata sullo scudetto e che adesso nessuno voglia “rovinare” la festa con affari burocratici.

Non ci è dato sapere nulla per ora, quel che è certo è che arrivato il momento di prendere in mano la situazone e di dare chiarezza e spiegazioni a colonne portanti che si meritano un trattamento eccellente e rispettoso.

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