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Juve: Barzagli è il vero colpo di mercato

Nel mercato di solito ci si ricorda solo due tipi di colpi: l’affare o il flop. E se i vari Tiago, Almiron, Poulsen, Andrade e compagnia danzante appartengono senza ombra di dubbio alla seconda categoria, condannando senza scusanti la dirigenza della Juventus post Calciopoli a essere definita incompetente, Andrea Barzagli arriva come quel “gol della vita” dal calciatore che non ti aspetti.

Il trasferimento del centrale toscano per 300mila euro (+ eventuali bonus legati ai traguardi) infatti, si può definire l’unico autentico colpo della nuova – e fin qui disastrosa – gestione Marotta&Co.

Certo, non ci siamo dimenticati di Krasic, ma attenzione alla definizione “affare”. Affari alla Juventus non si vedono dai tempi di Luciano Moggi e dagli arrivi dei vari Zidane, Vieri, Davids e degli scambi alla pari Carini-Cannavaro…Ecco perché a quel prezzo e in un mercato pazzo come quello di gennaio, trovare un giocatore di tale qualità e affidamento è forse la prima medaglietta da riconoscere alla dirigenza.

Eppure in tanti avevano storto il naso. “Serviva un terzino”, si diceva giustamente. “Barzagli è vecchio e cotto” era una delle più citate nei salotti televisivi e nelle discussioni bar sport.


Inutile negare che l’età – classe 1981 – non è più quella di una promessa ma in troppi, Germania compresa, si sono per fortuna dimenticati di un curriculum di tutto rispetto. Dopo il Chievo con cui esordisce in A, Andrea approda a Palermo e in poco tempo raggiunge Europa, fascia di capitano e Nazionale. Parte attiva della compagine campione del mondo a Germania 2006 – subentra a Materazzi contro l’Australia e gioca da titolare il quarto di finale con l’Ucraina – Zamparini lo piazza al Wolfsburg per 11 milioni di euro.

Nella città della Volkswagen arrivano titoli e gloria: è titolare inamovibile nelle 34 partite che portarono la squadra di Magath al primo Meisterschale della sua storia e solo l’addio del tecnico e le rispettive successioni di Veh, Kostner e McLaren (meglio noto come ‘Wolly with the brolly’) lo rilegano in quella posizione altalenate di “mezzo-titolare mezzo-panchinaro”. L’assenza di fiducia e l’arrivo di Kjaer, poi, sono la goccia che fa traboccare il vaso.

Chiede di essere ceduto ma la squadra importante arriva solo in inverno. Dall’arrivo a Torino, Delneri – che del difendersi ne ha fatto filosofia di gioco (e di vita) – percepisce l’utilità che il ragazzo può dare alla sua causa e, complici infortuni e rendimenti altalenanti dei terzini, Barzagli diventa a suon di prestazioni pedina intoccabile dello scacchiere bianconero (il temporaneo ritorno di Chiellini in fascia sinistra ne fu prova inconfutabile).

Insomma, la Juventus non avrà trovato il terzino che cercava (l’ha mai cercato?), ma la qualità del giocatore si è francamente rilevata al di là delle aspettative. Le ultime gare poi, che l’hanno visto sempre tra i migliori in campo, portano a due considerazioni: la prima è che se il giocatore manterrà questa costanza fino al 2013 (scadenza del contratto) la Juventus potrà ritenersi coperta coi “centrali”; la seconda è che la Nazionale potrebbe aver ritrovato un elemento che in troppi, noi compresi, avevamo dimenticato.

Simone Eterno

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redazione