Il grande giorno è arrivato. Dopo numerose incomprensioni, qualche scontro e acidi pettegolezzi ecco il turno di Clarence Seedorf .
Molti i giornalisti in Via Turati stamattina, tutti decisi a conquistare l’esclusiva e a captare qualsiasi particolare possa far intuire qualcosa sul futuro del discusso numero 10.
Seedorf arriva in sede e rilascia le prime apprezzatissime dichiarazioni: ” Non ci sono mai stati problemi di natura economica, dovevo solo mettermi d’accordo con la società, con la quale c’è un grande rapporto. Volevo sentirmi ancora importante per questo club, Galliani mi ha dato delle risposte e per questo sono rimasto. Il problema non è mai stato di natura economica. Il mercato? Non me ne occupo io. Pirlo? Mi dispiace tantissimo, ho perso uno dei miei migliori amici, e la squadra ha perso un grande giocatore. Lui ha fatto la storia di questo club, gli faccio un grosso in bocca al lupo. Dopo lo scudetto dobbiamo confermarci in Europa. Nella mia carriera non mi sono mai mosso per soldi, sono un giocatore in piena attività e mi sento bene mentalmente, voglioso di raggiungere molti altri traguardi, per provare a vincere non c’è posto meglio del Milan, vorrei vincere la quinta Champions“.
Il colloquio s’ha ancora da fare ma le parole del giocatore sembrano ben ponderate e rivolte a far capire che l’unica cosa che manca ancora è l’ufficialità.
E di li a poco sarà proprio il sito del Milan a far trapelare la notizia ufficiale: Seedorf ha prolungato il contratto fino al 30 giugno 2012.
Il centrocampista aveva deciso di prendersi una settimana di tempo per valutare bene ogni aspetto della sua possibile permaneza in rossonero, per decidere se valesse la pena continuare a sudare per questa maglia o anche per lui, come per Pirlo fosse arrivato il momento di fare le valigie.
Ieri sera sia Galliani che Allegri erano ottimisti e speravano nel raggiungimento di un accordo. Oggi dalle poche ma abbastanza chiare parole del giocatore abbiamo le basi concrete anche noi per pensare che il campo di Seedorf resterà quello di San Siro.