”Bisognerà aspettare che invecchi, altrimenti chi lo scalza questo Barcellona?”. Franco Baresi guarda al ciclo vincente della squadra di Guardiola, che gli ricorda quello del suo Milan all’epoca di Sacchi: ”Loro come noi hanno cambiato la routine del calcio – dice l’ex rossonero – Grandi squadre ce ne sono state tante, dall’Ajax di Cruijff al Bayern di Beckenbauer. Ma questo Barcellona, come quel Milan, ha nel Dna una convinzione: al di là dell’avversario, sei sempre tu che crei il gioco”.
Quel Milan vinse due Champions consecutive, monopolizzando l’Europa e il mondo calcistico, impresa che al Barcellona di Guardiola non è ancora riuscita. Ma conquistare due volte in tre anni il massimo trofeo continentale, arrendendosi solo di fronte all’anno di grazia dell’Inter, è già più che un evento storico. Oltretutto, come spiega bene il Kaiser Franz, la forza di questa squadra, di questo gruppo, ha radici lontane, nate da una filosofia vincente e dalla pazienza del saper aspettare. E ora i frutti sono abbondanti e più che succosi.
“Questo Barcellona – rivela ancora Baresi – forse è anche più spettacolare di quanto lo fossimo noi. Però lo avremmo messo in difficoltà: mi sarebbe piaciuto affrontarlo e credo sarebbe piaciuto anche a Sacchi“. Chi l’avrebbe spuntata? Chi può dirlo, gruppi egualmente coesi ma troppo diversi da loro, come le ere calcistiche da loro cavalcate. Una cosa è certa: sarebbe stata la partita più bella di tutti i tempi.