Dopo anni di anonimato nei campionati giovanili, il Milan ha chiaramente invertito quella tendenza che lo vedeva sempre spettatore delle vittorie dei ben più fiorenti settori giovanili delle altre società. A testimonianza di tale miglioramento dei rossoneri, vi è l’ ultimo derby primavera, vinto ai calci di rigore contro l’ Inter sabato scorso, valido per le semifinali dei play off qualificazione alla fase finale del campionato di categoria.
La squadra di Giovanni Stroppa è apparsa padrona del campo fin dalle battute iniziali, con Strasser padrone del centrocampo e i tre davanti, Calvano, Beretta e Fossati, a creare parecchi grattacapi ai difensori nerazzurri, soprattutto sul versante di Biraghi. Bene anche la difesa, dove capitan De Vito sembra un elemento da poter inserire nell’ immediato nella rosa della prima squadra di Massimiliano Allegri. Il giovane terzino, classe ’91, ha mostrato personalità nel corso di tutta la stagione, macinando kilometri sulla fascia sinistra del Vismara e di tutti i campi d’ Italia che lo hanno visto protagonista.
Fin quando è rimasto in campo, che poi ha lasciato per un infortunio alla spalla, Calvano ha dato qualità e quantità alla fase offensiva rossonera, attaccato bene gli spazi e si è reso pericoloso anche in zona gol. Beretta, che ha ristabilito la parità dopo l’ iniziale incornata vincente di Simone Dell’Agnello, probabilmente nel Milan dei “grandi” farebbe fatica a trovare spazio già dalla prossima stagione tra i vari Ibrahimovic, Pato, Robinho e il sempre verde Pippo Inzaghi. Per lui si prospetta un futuro in prestito in giro per l’ Italia, magari sulla falsa riga del cammino intrapreso da Paloschi.
Verdi è sicuramente quello che più ha impressionato per qualità e capacità di saltare l’ uomo. Il fantasista di Stroppa, nonostante il fisico ancora acerbo, è un ragazzo di sicura prospettiva, ma per la prossima stagione, vista ancora la sua giovanissima età (’92), dovrebbe continuare nel suo percorso di crescita nella primavera rossonera. Strasser è stato poi quello che ha dato quel qualcosa in più sotto l’ aspetto dell’ esperienza (classe ’90) e della fisicità, ma di lui sappiamo già parecchio. E parte dello scudetto, appena cucito sul petto del Milan di Allegri, è anche suo (vedi il gol sullo scadere della partita di Cagliari). Ago e filo li ha presi in mano anche lui.
Carmelo Bruno
(Inviato per “Sprint e Sport”)