Un rapporto di amore e odio, questo è ciò che lega Seedorf alla Nazionale olandese. Una storia complicata e travagliata, piena di incomprensioni e rifiuti; una circostanza negativa e spiacevole per chi è abituato ad essere sempre protagonista. Una carriera vincente e unica, priva però di questa importante parentesi con la Nazionale, vissuta a tratti e conclusasi male e troppo presto.
Con gli orange ha partecipato al campionato del Mondo in Francia nel 1998 e a tre campionati Europei nel 1996, 2000 e 2004, centrando per due volte le semifinali. Con la Nazionale ha complessivamente totalizzato 87 presenza e segnato 11 gol. La separazione definitiva è avvenuta nel 2008 quando Clarence, nonostante fosse stato convocato, decise di rinunciare alla spedizione europea olandese dicendo no al CT Van Basten, in assenza di garanzie e con un rapporto piuttosto teso e spiacevole tra i due.
Pochi giorni fa invece Seedorf ha nuovamente dato la propria disponibilità ad una eventuale chiamata, spiegando di essere pronto e voglioso di ritornare in Nazionale. Le sue parole in una intervista a Helden Magazine spiegano tutto questo, “Sono ancora disponibile e convinto di poter dare una mano alla mia Nazionale”. Dichiarazioni forti, decise e inequivocabili. Poi ha aggiunto, “La cosa che più mi è dispiaciuta è la totale assenza di considerazione nei miei confronti. Il nuovo allenatore non mi ha mai chiamato”.
Parole sincere che dimostrano la sua grande voglia di tornare in Nazionale dopo tanto e troppo tempo. Un giocatore come Seedorf serve sempre e ovunque, garanzia di classe, eleganza e vittorie. Certamente risulterebbe ancora utile alla causa olandese e una chiamata la meriterebbe. Indipendentemente da quel che succederà sarà da registrare una nuova ferma presa di posizione da parte sua, senza paura e timori ma con la voglia di mettersi sempre in discussione.