Alle ore 22,30 lungo l’asse Aronica-Cavani-Hamsik viene confezionato il gol che profuma d’europa. Lo slovacco con la sua quarantasettesima rete in azzurro raggiunge uno degli eroi del Napoli vicente, Andrea Carnevale. I titolarissimi di Mazzarri, tra nervosismo e voglia di vincere si disbrigano della pratica Genoa, con non pochi grattacapi. Proprio sul finale i genoani-napoletani Criscito e Floro Flores cercano di giocare un brutto tiro ai propri concittadini, ma il capitano Cannavaro rovina il loro piano di sabotaggio.
Il mattatore della serata è stato l’asso argentino, regala numeri di alta classe, detta i tempi delle trame di gioco e per un pizzico di sfortuna non riesce a sfatare la maledizione che non lo vede gonfiare la rete al San Paolo da circa 187 giorni. Ma al Pocho tutto è permesso, perché è lui l’anima di questa squadra, corre su ogni pallone, digrigna i denti ad ogni prova di forza, in ogni azione offensiva c’è sempre il suo zampino. Se l’anno venturo nell’Europa dei campioni oltre ad ascoltera le dolci note del ‘O surdato ‘nnammurato, potranno apprezzare le serpentine e le giocate estrose del nostro numero 22. Quando Lavezzi ha percorso oltre quaranta metri palla al piede, saltando avversari e come birilli, tutti hanno premuto il tasto rewind per rievocare il grande Messi visto in settimana ed i più nostalgici hanno rivissuto la sensazione di un déjà vu. In area il piccolo grande Pocho non è riuscito a trovare l’impatto giusto con la palla per regalarsi quel gol che tanto ha cercato. Ma non sono certo le finalizzazione a fare la differenza, oggi è stato un protagonista, il trascinatore. Discorso diverso è per Cavani, autore dell’assist vincente. L’uruguayano ha peccato un po’ di egoismo, cercando poco i compagni e forzando il tiro. El Matador è affamato di gol, è chiaro sintomo che ha voglia di incoronarsi Re dei marcatori. Questa sua voglia è la nostra consolazione: a Lecce lo vedremo ancora più determinato e cattivo di stasera.
Un plauso finale va senza dubbio alla grande festa e al rinnovato rapporto di stima e di amicizia tra le due tifoseria. L’azzurro napoletano si è uniformato al rosso-blu genoano. I tifosi del “ciuccio” partenopei hanno ospitato per un pernottamento qualche centinaia di tifosi del “grifo”. Questa è senza dubbio una delle scene più belle e più romantiche di quest’annata calcistica, perché i seguaci del “San Paolo” ci insegnano che il calcio è condivisione ed amicizia e non la scatola dove si sciolgono le rivalse provinciali.
Alessandro D’Auria