Il sogno del double doveva stasera assumere contorni più marcati, più definiti. Doveva confrontarsi con la realtà e uscirne rafforzato. La realtà stasera si chiamava Palermo, ma il sogno si è agitato e indebolito. Non è un incubo, ma i sonni tranquilli sono ben altra cosa. Stasera nell’andata delle semifinali di Coppa Italia, il Milan, che non giocava questa fase del trofeo nazionale dal 2004, è stato pimpante e detentore del gioco dal primo all’ultimo minuto. Ma il gol del 2-2 di Emanuelson al 75° minuto è stato liberatore, perché fino a quel momento disinnescare il sistema difensivo della porta di Sirigu era stata durissimo, fiammata iniziale di Ibra a parte.
Il Milan ha faticato a rendersi pericoloso per 3 motivi principalmente. Cassano è stato poco mobile e incisivo; i terzini Oddo e Antonini hanno servito poco e male Ibra. Seedorf è andato benino, ma non è stato eccelso come nelle ultime prestazioni e Pirlo ha fatto giustamente il Pirlo appena rientrato da un infortunio durato 4 mesi. Da quest’ultimi due dovevano arrivare le invenzioni per rompere il catenaccio rosanero. Non sono arrivate, e questo è il motivo per cui non abbiamo vinto. Ampiamente sufficienti Kevin e Zlatan. Boateng al solito fa un match da 7, correndo tantissimo. Ibra ci ha salvato, col tocco fulmineo al 3° e con la percussione al 75°, che ha regalato ad Emanuelson una limpida possibilità per segnare il primo gol in rossonero. E l’olandese, per fortuna, non ha sbagliato.
Capitolo difesa: Papastathopoulos disastroso, e scongelarlo in un match fondamentale contro giocatori caldi e velocissimi come Pastore ed Hernandez forse non è stata un’ottima mossa di Allegri. Anche Oddo ha un po’ sofferto e sul secondo gol ha responsabilità oggettive (insieme a Sokratis) per essere stato troppo in ritardo su Hernandez. Amelia si è fatto infilare da Pastore sul suo palo, ma poi ha salvato il pareggio respingendo da vicino un tiro sempre del Flaco.
Ora, la situazione non è complicata: serve solo vincere, tra 3 settimane, al Barbera. Abbiamo già perso lì, il 19 marzo, un mese fa. Non ci credo che il Milan possa perdere ancora. Ma non deve nemmeno pareggiare e per vincere la ricetta è facile facile. Difesa tipo e un Robinho dentro subito al posto di Cassano. Con l’ingresso del brasiliano e di Emanuelson il ritmo del Milan si è infatti alzato, e da lì bisognerà riprendere al primo minuto del match di ritorno. Il tabellone mostra l’Inter con un piedino all’Olimpico il 29 maggio prossimo. Il destino del Milan è ancora in bilico, ma la possibilità di una finale-derby nella capitale è un’occasione da non farsi sfuggire. E tutto il popolo rossonero lo sa bene.
Comunque vada una cosa è certa: il Milan ha salutato stasera la Coppa Italia giocata a San Siro. Bilancio della stagione: 2 vittorie con Bari e Samp e 1 pareggio. Ah, ovviamente non mi sono dimenticato di lui, ma gli volevo dedicare un paragrafo apposito. Thiago Silva è stato autore di una prova straordinaria, dove ha lavorato per sé e per gli altri. Non esagero quando dico che tra tutti gli acquisti degli ultimi 2 anni, lui è tra i 3 migliori. Stasera a lui dobbiamo dire una sola cosa: grazie!