Si riprende il campionato, e l’avversario cui si trova di fronte il Napoli dopo la sosta per le gare delle nazionali è di quelli tosti, sia sul piano tecnico che su quello affettivo. Proprio partendo da quest’ultimo aspetto non si può negare che farà un certo effetto vedere il caro Edy Reja di nuovo al San Paolo, ma questa volta da avversario, che si gioca con il Napoli l’Europa che conta. Sul piano tecnico la sfida vale doppio, battere la Lazio vorrebbe dire mettere ulteriore distanza sui biancocelesti e guardare avanti con ancora maggior fiducia.
La Lazio è avversario ostico, partita in maniera sorprendente in campionato, complice il grande impatto di Hernanes sul calcio italiano, era riuscita nella prima metà della stagione a stare stabilmente nei pressi della vetta, tenendo dietro a lungo anche il Milan. Tuttavia qualche problematica di spogliatoio, qualche infortunio e una panchina non troppo lunga hanno determinato un calo alla lunga distanza culminato nel sorpasso subito dall’Udinese nelle ultime settimane. La Lazio si trova quindi per la prima volta in stagione a giocare essendo virtualmente fuori dalle prime 4 e dopo aver perso l’ennesimo derby, quindi la condizione psicologica della squadra è tutta da verificare.
Sul piano tecnico la Lazio ha palesato il proprio punto di forza stagionale nell’asse Dias-Ledesma-Hernanes, e domenica mancherà proprio il cardine centrale, il mediano italo-argentino, insieme al suo naturale alter-ego, ovvero l’ex Matuzalem; di fatto a Reja manca il centrocampo in blocco, dato che qualunque soluzione possa ideare si tratterà comunque di una novità assoluta. Sta di fatto che la Lazio calerà a Napoli con uno solo diktat “primo non prenderle”, probabilmente Reja schiererà una squadra molto corta e che blocchi le fasce, il più classico catenaccio e contropiede, giacchè mancando i metronomi del gioco non potrà fare altrimenti, al Napoli toccherà trovare la chiave per scardinare questo bunker stando attendo a non concedere ripartenze ai veloci avanti biancocelesti.
Andrea Iovene