Nelle sei gare finali, Lotito teme che concorrano “troppi fattori al raggiungimento degli obiettivi”. Egli specifica che “l’importante è che gli episodi non pregiudichino il risultato, questa è la cosa più importante”. Per questo motivo Lotito ha deciso di mettere in campo una “task force istituzionale per valutare tutto l’andamento di queste ultime 6 gare”. Tali dichiarazioni fomentato non poche discussioni nei salotti buoni del calcio, perché hanno la forma di provocazioni gratuite. Il laziale precisa che si avvale delle istituzioni e nel rispetto delle norme e “se per caso ci dovrebbero essere cose che vanno aldilà, allora chiederà una verifica”.
Andare o non andare in Champions fa una differenza, precisamente sul numero degli zeri da aggiungere all’attivo in bilancio. “Io non parlo di fortuna o di arbitri – dice Lotito – ma tutti hanno detto che il gol di Napoli c’era: se meritiamo di vincere e non lo facciamo per cause indipendenti da noi, io devo tutelare la mia squadra”.
Sugli episodi di Udinese-Roma, Reja replica la linea del suo presidente: “non voglio fare polemiche. Di certo, noi a Napoli siamo stati penalizzati. Non so se la situazione societaria della Roma, con un passaggio di proprietà, possa determinare questa fortuna: mi auguro di no”. In sostanza si tratta di un derby a distanza. I sapientoni maliziosi sostengono che il goriziano sia frustrato dalle cinque sconfitte nella stracittadina, invece per noi è una strategia per caricare l’ambiente per raggiungere l’obiettivo ed alzare il livello d’attenzione. Tutti hanno il diritto di protestare, perché mai dovrebbe essere preclusa questa possibilità? Ma al tempo stesso il giudizio di sindacabilità di Lotito potrebbe aprire scenari di incompatibilità con gli organi ufficiali preposti. Ci auguriamo che questo non diventi il tormentone della primavera.
Alessandro D’Auria